Il buon cuore - Anno IX, n. 34 - 20 agosto 1910/Religione

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Beneficenza Educazione ed Istruzione

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Vangelo della domenica quattordicesima dopo Pentecoste


Testo del Vangelo.

Dai confini di Tiro e Sidone, dove aveva operato la guarigione della figlia della Cananea, ritornava Cristo sui monti della Galilea, quando gli fu presentato un uomo sordo muto, perchè gli imponesse le mani. Or, egli, presolo in disparte dalla folla, gli mise le sue, dita nelle orecchie di lui; e avendo sputato, collo sputo gli toccò la lingua. Poi, alzati gli occhi al cielo, sospirò e dissegli: «Effeta», che vuol dire «Apriti». [p. 270 modifica] E tostamente le orecchie di lui furono aperte, e si sciolse il nodo della sua lingua, e parlava distintamente. E ingiunse alle turbe che nol dicessero ad alcuno, ma più ei lo divietava loro, e più quelli lo predicavano, e ne restavano ammirati. E vedendo mutoli parlare, zoppi camminare, ciechi vedere, rendevano gloria al Dio di Israele, dicendo: «Ogni cosa ha fatto bene; ha fatto udire ai sordi e favellare i mutoli».

S. MARCO, Cap. 7.


Pensieri.


Da altri luoghi dei Vangeli, ma in modo speciale da questo di Marco, traspare la ritrosia di Gesù di passare per taumaturgo.

Temeva troppo giustamente che le turbe cercassero a lui più che la verità i benefizi corporali. Per ciò la sua cura di occultare per quanto stava in lui le guarigioni operate dalla sua carità onnipotente.

Che ammonimento anche per tanti cristiani che pare non sappiano rivolgere suppliche incessanti a Dio se non quando hanno qualche grazia temporale da intercedere!

Che pena, che tristezza, se si pon mente al fine per cui tante anime di vote picchiano alle porte del padre celeste! Se Gesù vivesse ora tra noi, come viveva due mila anni fa, nelle contrade di Palestina, come andremmo noi a Lui?

Sitibondi di Dio o preoccupati della salute, della posizione, degli affari della terra?

Che contraddizione avvicinare con cuore amante la terra l’araldo del cielo; cercar di volger alle cose di quaggiù la potenza e la misericordia divine date per elevare e santificare! Noi, allo spirito di Cristo, dopo venti secoli di cristianesimo, non sappiamo ancor rispondere con animo cristiano!

Gesù chiama il sordo-muto in disparte, usa, per guarirlo, i rimedi praticati dagli empirici di allora: il dito per aprire l’orecchio; la saliva per rammollire la lingua; e infine, ordina di non far noto l’accaduto.

Si dirà che le preoccupazioni di Gesù non giovavano a nulla, anzi che producevano l’effetto opposto. La sua fama cresceva a misura che egli si sforzava di tenersi nascosto. Ed è vero, ma l’umiltà di Gesù, la sua modestia, la sua fuga dagli onori dava un carattere morale all’entusiasmo delle turbe: esse non ammiravano solo il taumaturgo, ma, nel taumaturgo, il santo, il rivelatore di Dio, e l’ammirazione per Gesù le elevava sopra il puro desiderio dei beni materiali e le accostava a Dio!

Tutto ciò che procede dai santi ha un prodigioso potere benefico!

Essi purificano, con la loro influenza divina, quello che li circonda.... essi mutano gli uomini, essi trasformano il loro desiderio di vantaggio terreno in esultanza per la bontà, per la grandezza divina trasfusa nell’uomo di Dio?

Noi siam ben lungi da queste altezze, ma come compiamo il poco bene che ci è possibile? Con quali intendimenti? Con quale purezza di sentimento e d’amore.


Fare il bene senza cercare l’applauso e la riconoscenza stessa dei beneficati conferisce all’opera buona una efficacia morale, una potenza redentrice che per sè non avrebbe. Aumenta l’ammirazione e la riconoscenza, ma queste toccano un oggetto più elevato che il semplice aiuto e vantaggio materiale.

Sì, la gioia del benetizio e del conforto non è più nulla in confronto alla felicità d’aver sentito, nell’uomo, il suo creatore.



Il Municipio di Milano ha ordinato 150 abbonamenti per distribuire in tutte le scuole i fascicoli dell’ENCICLOPEDIA DEI RAGAZZI.



CHIESE NUOVE


Fuori di Porta Ticinese, di fronte a via Giuseppe Meda, si compiono demolizioni di vecchie case e contemporaneamente si va scoprendo un tempio che sarà uno dei migliori della nuova Milano. È la chiesa della Madonna di Caravaggio, che sorge in luogo di una chiesetta semidistrutta l’anno scorso da un impressionante incendio cagionato dalla folgore. Sotto le ceneri si suscitaron faville, e nel popoloso quartiere, col parroco alla testa, si effettuarono propositi che parevano sogni.

Autore del disegno del bel tempio gotico-lombardo è l’architetto Arpesani, che presto potrà compiacersi co’ suoi cooperatori del magnifico effetto della grandiosa opera d’arte in cui, per slanci spontanei, si è impiegato mezzo milione.

Tra pochi mesi, per largo e bel viale, si andrà alla nuova chiesa, che è già consacrata, ma richiede ancora molto lavoro per gli altari e i particolari indispensabili.

Intanto, proprio in questi giorni, con rapidità incredibile, mentre si demoliva la chiesa di S. Maria Segreta, il proposto della parrocchia soppressa, nob. don Luigi Odescalchi, ha trasportato le tende nell’ampio spazio fra le vie Ariosto, Bazzoni e Mascheroni, e colà ha fatto erigere una chiesa provvisoria, in cui funzionerà breve tempo, cioè fino a quando sarà riedificata lì presso la demolita chiesa di S. Maria Segreta nel medesimo stile e con parecchi materiali pregevoli e ben conservati, non escluso l’angelo custode che tra i milanesi ha care tradizioni.

La chiesina provvisoria fu inaugurata sabato mattina coll’intervento di S. E. il Cardinale Arcivescovo. La breve cerimonia fu lieto preludio della cerimonia grandiosa che, certo in tempo non lontano, si compirà per la risurrezione della chiesa parrocchiale di S. Maria Segreta.



La NONNA è un capolavoro di una freschezza e di una originalità assoluta.