Il Parlamento del Regno d'Italia/Angelo Brofferio

Angelo Brofferio

../Augusto de Gori Pannillini ../Ugolino della Gherardesca IncludiIntestazione 1 luglio 2019 75% Da definire

Augusto de Gori Pannillini Ugolino della Gherardesca
Questo testo fa parte della serie Il Parlamento del Regno d'Italia


Angelo Brofferio.

[p. 831 modifica]


Chi non conosce, questo chiaro ingegno, questo illustre e devoto patriota? Il Piemonte si onora di avergli dati i natali, e Torino particolarmente ov’egli ha fatto i suoi studi, e in cui ha quasi sempre risieduto, prendendo una parte così ragguardevole alle vicende politiche di questa nobile città.

Cospiratore onde conseguire colla forza o colla sorpresa quelle franchigie che i sovrani negavano tuttavia ai popoli; scrittore liberale e arditissimo, quando queste franchigie erano li lì per esser concedute, o dopo che lo furono; deputato al Parlamento e tribuno eloquentissimo e impetuosissimo, la carriera del Brofferio, e come avvocato, e come uomo di lettere, e come uomo politico, è delle più luminose, delle più invidiabili.

Noi non possiamo per nostra sventura, raccontarne le innumerevoli, quanto interessanti particolarità, e perchè non potremmo farlo come vorremmo, e perchè il Brofferio stesso, le ha tutte notate in un libro di luna lena, ch’egli ha intitolato: I miei tempi, e che menta senza alcun dubbio, tutta l’attenzione degli uomini contemporanei, i quali vogliono avere, una conoscenza chiara, esatta, e nel tempo stesso, interessantissima, degli avvenimenti principalissimi, e degli uomini i più notevoli dell’epoca attuale.

La facondia straordinaria e inesauribile dell’awocato Brofferio, passa per esempio. Noi non vogliamo contestarla; solo non possiamo tralasciare di far osservare ch’essa anche aggirandosi intorno a materie eccessivamente pratiche e positive, ha il difetto di conservare sempre un certo tal quale teoricismo, che la rende poco utilitaria. Del resto, noi non disconosciamo che il Brofferio rappresenta in Parlamento quella parte che i tamburi, le trombe e le fanfare fanno nei [p. 832 modifica]corpi di milizia, quella cioè di eccitare alla pugna, e di sollevare l’animo stanco delle truppe, nei combattimenti e nelle marcie, parte assai bella del resto, e poetica quanto si addice, ad un lontano imitatore di quei bardi i quali, nei tempi antichi, animarono essi pure coi loro canti, alle nobili imprese gli eroi di Morven.