Capitolo XIII

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CAPITOLO XIII.


Del ministero spirituale in servigio di que’ nuovi Cristiani.


S
Uole ógni Riduzione'aver due Sacerdoti r, I’ uno d’etti Patrocciy i quali a-vicenda di Set- ; timana efercitano il Sacro jor.mtniftefò , dando Sempre l’un d’ellì nella: Riduzione ; per non abbandonare in alcun brfognò «nei che vi dimora, no, mentre l’altro va-girando ! per le caferie del territorio a fine .di vifitar gl’.infermi , ed affitte- re; achi per attendere-alla»,campagna non può rifiedere entrò le Riduzióni, Occorrendo anche bifogoi gravi, vengono in-ifoccorfo altri Miffionarj delle circonvicino-.Popolazioni, dandofi mano l’uno all’alrro pel .maggiore Servìgio- di Dio, e delle Anime. Qjiefti poi fi Servono,.come già accennammo, d’indiaoi Subordinati per Soddisfare à’molti bifogoi del Sacro loro impiego. Ogni Domenica * Giovedì per un’ora fi Spiega da etti la Dottrina Criftiana a tutto il Popoloraunato nell» Chiefa. Altrafimil Dottrina fi Sa ciafcungiomo ai Fanciulli, che Sogliono pattare ti numero di-novecento e di mille. Il iP. Cattaneo più volte da. ' me nominato Scritte nell’ Aprile del 17JO. eh a - nella [p. 105 modifica]fisi P a.» a g u a i. ro$

nella fola fa» Riduzione dì S. Maria dell’ Ura- fuai facendo «gli ognì giorno la Dottrina a i anciulli, erano fecondo il catalogo le Fanciulle fino alV età di quindici anni , mille e due, e i Fanciulli novecento Jeffanta : dal che fi prò conjetturare o inferire, a qual numero di abitatóri pretto a poco afcendefle quella Popolazione » Altra Dottrina ancora fanno a parte a quei Fanciulli , che s'hanno di tanto in tanto da ammettere per la prima volta a. i .Sacramenti della. Penitenza e della Comunione) e parimente un’altra a i .Catecumeni , de’ duali ve n ha femore molti , i quali dal Geotilefimo fi riducono alla Santa Fede; cotta ordinariamente non poca fatica .filtro zione di quelli ùltimi, perchè qttendo di Lingua ftraniera, conviene adoperar con effi l’ìnterpre-t te, finché praticando con gli altri.,, apprendjanq il linguaggi© comune, come il Guaranefoo, chp s’ufa in tutte le Riduzioni del Paranà , e dell’ Uraguai. Oltre a ciò ogni Domenica mattina fi fa la Predica a. tutto . il Pòpolo . Gran tempo ancora convieriimpiegare nel Coufeffionale , allorché, il Popolo tutto fi accolla al Sacramento della Penitenza: giacché ogni Cpnfbffione di un’ Indiano, per allettato de’ Miflionarj , equivale a dieci e dodici ae gli Spagnuoli , dovendoci Tappi ire il poco intendimento di quella rozza gen te, che non fa applicare la pratica alla teorica della Dottrina Criftiana. L’ulp è di far tali Confezioni di tp.tto il Popolo nelle Fette principali del Natale, della Paiqua, di Pentecolle, e del Santo Protettore; ma particolarmente nel tena-, po di foddisfare al Precetto della Confeffiooe e Comunione annuale, che per conceffione, de’fom-, mi Pontefici fi ftende dal princìpio della Quare- fima fino al Corpus Domini ; lìccome ancora • nel [p. 106 modifica]nel tempo del Giubileo, che ogni, anno'.è loro conceduto dalla Santa Sede . Al loia s* intèndono infieme i Miffionarj delle vicinò Riduzioni non folo per a ju tarli l’un l’altro, ma ancora acciocché il Popolo abbia maggior comodo e libertà per confettarti *, Sé vuole , a gli ftraordinarj e manieri Sacerdoti . Otto giorni primà s’incominciano le Confeffioni , affinché fi 'facciano Senta confatone, affiegnandofi ad ogni contrada o quartiere il 'Suo giorno per venire alla Chiefa dovei Miffionarj ftan fìtti dalla mattina alla Sera nel Coqfeffionale. Tutti poi fi diSpóngono fra lafet- tima'ria con quelle .di vdzion? , che più fi centanno colla lor capacità, alla faiita Comunione del giorno del giubilèo. Prima di prendere ilSigno- re, s’intuonano a voce alta gU atti delle Virtù Teologali, e di Cpntriziorte , con altre Orazioni Sopra il Santiffimo Sacramentò, che fon divota mente ripetuti dà tutto il Popolo . Ed é poi indicibile il pio affetto, e la tenerezza,' con Jcui s’accolla ognuno alla Sacra Merifa.

Come in Europa , così anche nell’America -, Sogliono i Padri della Compagnia di Gesji ifti- tuire in ogni Riduzione due Congregazioni dì particolari ;perfóne , Nell’una fi ammettono i Gióvani da i dodici fino ai trenta anni, e quella è. dedicata a S, Michele Arcangelo . Nell altra, che ila Sotto la tutela della Beatiffima Madre del noflrò Salvatóre, fi ricevono altri del Popolo più inclinati alle cofe di Piò, Son quelle sì numerofe, che Sogliono arrivare i Congregati ad ottocento,'regalati-dal Prefètto*, da gl» Affilienti, e da,‘altri Ufiziah, che ogni arino fi eleggono. Ordinàriamente fi raunano. effi nel dòpo pranfo d’ogni Domenica per udire il Sermo* ne, e recitar que’ Salmi o quelle Orazioni , che [p. 107 modifica]Del Paraguai.. 107 fi praticano anche in Europa , confeflindofi poi e comunicandoli ogni Fefta, e celebrando Sopra tutto col maggiore apparata ehe poffono quella, della Congregazione. Non vi fi riceve alcuno'; Se non dopo replicate iftanze, e Solamente dàp* poiché è conosciuto di bontà e virtù Singolare Stimano elfi cotanto l’eflère ammetti in quelle pie aflemblee, che la carta d'«obbligazione , in cui fi dedicano alla Regina de gli Angeli , fot- tofcritta dal Miflìonario, é tenuta Sempre da loro addotto nella- borfa delle Reliquie ; e con egual Sentimento cadauno fi affligge, Se per avventura per non corrispondere al Suo dovere , e alle regole della- Congregazione-, il Padte lo cancella dal Catalogo, e -gli leva' la carta . Né qui finiscono le applicazioni e 'fatiche - dir que’ Ministri di Dio. L’ attìttenza a gl’ Infermi é una delle maggiori occupazióni della loro' indefefla Carità. Intorno a che fi vuol confettare un difetto di quegl'Indiani', a.cui noti s’é finora potuto trovar ripiego e rimedio. Quelbo confitte nella lira - ordinaria' loro:voracità, di cui giàdicCtrlmo qualche cofa in addiètro; fetìza Sa'per*; io Offerire, s’ eflafìa un retto de gli «antichi lor barbari coftumi, per averi étti cósì afluefatto lo' Stomaco , 0 pure fe cosi e6ga; 'ii naturale lor temperamento-, è la fame fórfe più indiftret*; e pungente , che ne gli ufdtialClimà «ffiòropa . -Certo gli. Europei, ehe^paflàno a qoétlfe parti , ivi non SUO vano più fame o ingordìgia , che oe i no- i paefi : feg»o, che htfo proviene nè daU’aria, nè da i'cibr il particolar difetto'di quegl’indiani-. La pazienza bensì e l’ jftduftrib' de i faggi* Miflìonafj tanto ha fatto , che ha 'sbarbicata da 1 nuovi' Crittiani t’mbbriachezza, Viridi antichìf-^ fimoì di quelle Nazioni, che per lo piùnon può" [p. 108 modifica]fuffiftere fenza l’offef» di Dio, è fuol produrrò contefe e mali peggiori. Ma circa l’ingordigia, per quanto (i Ila dato loro d’iftruzioni per bene della lor fanitàpoco profitto s’è fatto finora, prevalendo il coftume, ovvero i morii della fame, che pruovano, alle lezioni della falu- tcvol ‘ temperanza e dieta . Però continuano effi « mangiare fenza alcun riguardo ingórdamente d’ogni cofa, empiendoli il ventricolo di fròtta, e(di carne qtiafi cruda:' il che cagiona loro gravi indigeftioni, e fa che fentendofi così ripieni , van poi ad immergerli ne* Fiuny tanto la fiate, che il verno, credendo di rimediarvi ; e non fi guardano dal dormire fra l’erbe,, e falla terra umida. Da sì . fatti difordini provengono poi inol- tiffime infermità, e cattivi umori „ che trapaffa-. no ancora ne’lor Figli. Il peggio è, che cadendo malati, njuna immaginati!. cara, fanno avere, nè per sé, aè per la loro prole: laopde.fi (lima molto fana e fortunata quella. Riduzione; che compofta di fette O otto mila perfone, non abbia che ducente d’effe .confinate. io letto. Per curarli non v’ha Medico, nè Chirurgo, fe pqrtt. il Miffionario non s’intende qualche poco di Medicina, o non tien feco, qualche Fratello Coadiutore avvezzo alle Infermerie: che di quelli tali fovente fe ne conducono colà, e. faticano poi afe. faiffimo colla lor Carità, infegnaftdo ancora» ca-» var fangue, e-a «comporre .ed applicare alcuni medicamentif)i npn lieve, pelò , benché pefo caro, riefee-si glarirCQjfta di malati a i:Miffios óarj, per doverli yifitar tutti, fi. vegliare, affinché a tempo fifno applicati i rimedi.,, e-, per inviare ad oznuno.il. vitto da infermo , cheli pre*. para in cafa de’medeGmì . Padri ; Aggiungati -il mlniftrar loro i Sacramenti,: e illaffiftere ad.effi [p. 109 modifica]Del Paraguai. 107 fe intere notti, 'allorché peggiorando il male minaccia l’ultimo qrollo 'alla lor vita. E pur tutto-quefto può patere un nulla inpa- ragon di quello, che fanno e patifeono que’fer- vorofi Servi di Dio , allorché vien qualche Epi-’ demia a devaftar le loro Popolazioni . Non co- nofeono que’ Popoli la Pelle, che sì fovente regna nell’Alia, e penetra talvolta nelle poco guardinghe . Città dell’ Europa . Contuttociò vanno talvolta, ferpendo lira elfi influenze confagiofe di petecchie, dolori, fèbbri maligne, e maflìma- mente i Vajuoli , che fogliono far non minore flrage , che la Pelle in Alia , Affrica , ed Europa , e però ivi ancora portano quello nome. Per cuftodirli , allorché una Riduzione è attaccata s’è anche introdotto l’ufo della Quarantena, Acrome già accennai . Allora cadono infermi que' poveri Indiani, perché vanno fenza riguardo e difefa ; e giacche non li han cura alcuna , dopo pochi giorni di letto pattano all’altra vita. Ogni cafa fembra allora uno Spedale , e Hanno tutti fieli fui - fuolo fervando loro di letto una fola pelle di Cervo con una coperta di Cotone , eccettuati i più comodi, che ufano per loro letto una rete follevata da terra , come altra volta abbiam dettò. Sono incredibili alloca le fatiche, e la tolleranza de i Miflionarj per afliitere a tanta moltitudine d'infermi, Ira il fetore delle lor capanne, per miniilrar loro i Sacramenti, e per impedire, che non muojano di fame. Quello in- iigne efercizio della Carità Criftiana di que’Re- ligioii , quanto è grato a gli tìcchi di Pio , altrettanto Tuoi’ empiere di meraviglia quegl’ Infedeli , che li abbattono ad e/ferne fpettatori , e balla alle volte per condurli a fottometterfi al foave giogo di Gesù Crifto. Nè li dee tacere un* [p. 110 modifica]altro nobile e Santo iftituto., cioè che in ogni Riduzione tengono Scuola per gli figli dé’Caci- Ìui, e d’altri .principali , é per gli dettinati allò tuficainSegnando loro leggere , Scrivere , far cónti, e Canto fermo»dal che nafcé un’ ampio frutto pel governo e per la confervaziooe di quelle Repubbliche sì nello fpirittiale,.chè. nel temporale . Imperocché dirozzandoli cosi j loto zotici ingegni, apprendono più facilthente le Virtù Criftiahe, e fervono alla Chiefa , e alla dilata? Zioiì della ;Féde; ficchine anche fi rèndono capaci di tener cura delle officine, e dell’ azienda del Comune, e d’eflere foprattanci alle òpere e fàbbriche , e.di condurrò conte Piloti le imbarcazioni , è di foftenere gl’ impieghi di Alcaldi, cioè dì Giùdici , Correttori , ed altri Minifterj pub. Mici . Mirabilmente fi. avvezzano quelli di maggior talento a lèggere ffìeditarnerìteun» Lettera Scritta a mano , benché in Lingua- ftràniera ; è cantanp con Sómma, aggiuftatezza i verfetti , le lezioni, e lamentazioni in. Coro, Senza intoppare in una lettera, o sbagliare un’accento. Avanti che li fkceifero Crittiani , non contavano che fino al numero di quattro-, non Sapendo altri numeri. Se vóleano efprimeis cinque, moftrava- no una mano.; Se dieci , amendne ; Se venti , le mani e i piedi; fe più di venti , qualunque numero che Sofie , 1’ indicavano con una voce generale lignificante Molto. Con tale ignoranza, che continua ne’ Barbari non peranche convertiti , non fapea quella gente diftinguere il numero de gli*anni , delle perfone, e di tante altre cofe ne- ceftàrie alla vita umana e civile . Perciò non Solo s’ impara da’ Fanciulli oggidì 1’ Aritmetica nelle Scuole, ma ancora, fi fa ripetere a tutto il Popolo nella Chiefa. la tavola intera de’numeri, ter[p. 111 modifica]terminate che fono, le facre funzioni , acciocché chiunque capifce, poifa profittarne.