Il Canzoniere (Bandello)/Alcuni Fragmenti delle Rime/XIII - S'io vuo' di te cantar, o Diva, s'io

XIII - S'io vuo' di te cantar, o Diva, s'io

../XII - Non duo begli occhi, anzi due chiare stelle ../XIV - Non vider mai gli antichi o nostri tempi IncludiIntestazione 21 marzo 2024 100% Poesie

XIII - S'io vuo' di te cantar, o Diva, s'io
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XIII.

Sonetto sacro, rivolto alla Vergine, Madre di Dio. Esso è qui a suo luogo, data la chiusa dove la Vergine è invocata a «soccorso» dei traviamenti umani, particolarmente dei trascorsi d’amore («per Eva») di cui parla nei sonetti precedenti e seguenti.
      L’intrusione di rime d’argomento religioso fra quelle di soggetto amoroso è di consuetudine nei Canzonieri di questo stampo: quello del Petrarca, modello del genere, si conchiude con la Canzone CCCLXVI bellissima, alla Vergine: «Vergine bella che di sol vestita», lauda ed elegia ad un tempo, e «forse — son parole di Tommaso Maculay — il più bell’inno del mondo». Di essa Canzone è qua e là, larvato, il ricordo in questo son. del Bandello.


S’io vuo’ di te cantar, o Diva, s’io
     Delle tue grazie il campo mieter voglio,

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     Se smeraldi, rubini e perle accoglio,
     E qualche cosa dir di lor disio;4
Fra quante for ne sceglie il canto mio,
     Quando fra mille e mille una ci toglio,
     Più bella lode in te trovar non soglio
     Che Madre dirti del Figliuol di Dio.8
Quest’una grazia, questo don ti leva
     Sovra ogni cosa; che farti maggiore
     Non puote Iddio, se Dio non ti faceva.11
Madre dunque di Dio per tant’onore,
     Porgi soccorso a noi, che qui per Eva
     L’altrui piangiamo, e insieme il nostro errore.14

Note

V. 1. Vuo’, voglio; diva, non nel senso pagano del sostantivo «dea», ma in quello cristiano dell’aggettivo Vergine «divina».

Vv. 3-6. Accoglio, toglio, forme imposte dalla rima per accolgo, tolgo.

V. 8. Va accostato al v. 28 della cit. Canz. del Petrarca: «Del tuo parto gentil figliuola e madre».

V. 9. Una, unica, nel senso di unica al mondo; ti leva, t’innalza.

V. 14. L’altrui, quel d’Adamo, e il nostro, quello che per follia d’amore, 'per Eva, ciascun di noi commette. Reminiscenze vaghe della citata Canzone le parole: Eva, piangiamo, errore; cfr. v. 36: «Che ’l pianto d’Eva in allegrezza torni», e cfr. v. 45: «Il secol pien d’errori oscuri e folti».