Il Canzoniere (Bandello)/Alcuni Fragmenti delle Rime/CXCIX - Erra chi morta, Cesare, mi crede
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CXCIX.
È la Corgnuola che narra a Cesare — a Cesare Fregoso o a Giulio Cesare Scaligero? — che essa fu da Giove fatta stella.
È tra le rime oscure del Nostro, per allusioni a noi indecifrabili.
Erra chi morta, Cesare, mi crede,
Se ben al volgo par che morta sia.
Segno fatto è del ciel la forma mia
4Di maggior stato, e nuovo regno erede.
Che ’l sommo Giove il luogo mi concede,
Che d’Erigone il can teneva pria,
E vuol che ’l Sirio ardente meco stia,
8Che spesso coll’ardor la terra fiede.
Ma per temprar il caldo ch’or sì forte
I vostri corpi stempra, ebbi di grazia
11L’urna versar ch’Acquario rinnovella.
Meco t’allegra adunque di mia sorte,
E chino il gran Motor loda, e ringrazia,
14Che di Corgnuola in ciel m’ha fatta stella.
Note
V. 1. Esordio perspicuo. Cesare — seguendo questo sonetto i due in lode dello Scaligero — è con molta probabilità l’amico suo Giulio Cesare, benchè la devozione del Bandelle al Fregoso potrebbe però far pensare anche a Cesare Fregoso.
V. 3. Segno, stella; com’è detto al v. 14.
V. 6. D’Erigone il can, o d’Orione, il terribile cacciatore emulo di Artemide, ucciso dai suoi strali. Il suo cane è la stella Sirio.
V. 7. Sirio ardente, perchè compare nel pieno della canicola.
V. 8. Fiede, ferisce.
V. 11. Acquario, uno dei dodici segni dello Zodiaco, e precisamente uno dei tre invernali.
V. 13. Gran Motor, Dio, poco prima detto sommo Giove, espressione che è pur in Dante, Purg., VI, v. 118, in senso di vero Dio.
V. 14. Corgnuola, albero o frutto del corniolo, quando non voglia intendersi pietra preziosa, sorta di agata. Corno, una delle stelle dell’Orsa minore.