Guida illustrata di Montepiano e sue adiacenze/Da Montepiano alla Badia S. Maria

Da Montepiano alla Badia S. Maria

../Montepiano ../Da Montepiano a S. Quirico di Vernio IncludiIntestazione 12 dicembre 2020 75% Da definire

Montepiano Da Montepiano a S. Quirico di Vernio

[p. 14 modifica]

DA MONTEPIANO ALLA BADIA S. MARIA




CC
ome abbiamo più sopra accennato la Badia di S. Maria a Montepiano risiede sulla sinistra del Setta, a un chilometro e mezzo circa da Montepiano propriamente detto. Per andarvi occorre incamminarsi per la strada provinciale che conduce a S. Quirico, e dopo di aver oltrepassato le ultime case [p. 15 modifica]del villaggio di Montepiano, giunti quasi di faccia al Casone, si troverà sulla destra una via discreta, e quasi totalmente piana, che passa presso la così detta abetaja grande di proprietà dei Signori Gualtieri. Quì la strada si biforca; conviene attenersi alla destra, e dopo non molto cammino si scorgerà la Badia a cui presto si arriva, impiegandovi in tutto circa mezz’ora.

L’origine della Badia di S. Maria a Montepiano rimonta verso il 1000: giacchè è fama che un Beato Pietro Eremita morto nel 1010 avesse scelto questo luogo per condurvi vita ritirata dal mondo. In progresso di tempo sembra che altri, allettati da quella vita solitaria e tutta assorta nella contemplazione, gli si dessero a discepoli, e così la sua umile cella fu per opera [p. 16 modifica]dei Conti di Vernio convertita in un cenobio assai vasto, se devesi arguire da ciò che presentemente ne rimane.1 Del resto è certo che per ben due volte ha dovuto subire demolizioni: la prima volta per ordine del Governo Granducale nel 1837, in cui piuttosto che restaurarti questa Badia, ne fu atterrata [p. 17 modifica]una buona parte; l’altra nel 1843, allorquando essendo già in più parti scosse e disgregate le muraglie, un violento terremoto aggiunse altri danni, tantochè si rese necessario demolire ancora per salvar qualche cosa. Ed è da notarsi che in tali demolizioni fu spesa l’ingente somma di L. 27000: somma che impiegata a tempo, avrebbe certo salvato dalla rovina quell’antichissimo monumento di arte Cristiana. È poi veramente da deplorarsi che con queste demolizioni andassero distrutti molti lavori di pittura pregevolissimi, che si attribuivano a Cimabue ed a Giotto.

L’area oggi occupata dalla casa Parrocchiale, era, a quanto sembra, quella di un antico quartiere dei Conti di Vernio, e le stanze ora ridotte ad uso di Sagrestia, furono un tempo [p. 18 modifica]l’abitazione del Vice-Abate.

Sulla porta della Chiesa esiste, assai deteriorato dall’intemperie, un affresco rappresentante la Madonna col Bambino, e due colombe portanti nel becco un piccolo cartello col motto Ave Maria. Si crede che sia lavoro di Cimabue o della sua scuola. L’architrave della porta é in pietra, intagliata rozzamente. Avanti all’ingresso della Chiesa vi è un piccolo portico; e nella parete che è volta al Nord si leggono due iscrizioni, delle quali una antichissima in pietra, fu trovata dal Parroco Don Ireneo Fedeli tra le macerie, ed è così concepita:

ANNO M. V.
HEDIFICATA
FUIT HAC ABAT
IA QAM RESTA
VRAVIT ANNO M. V.
LXXXIIII DOMINVS PRES (BITER)
IO(ANNES) ET DOMINVS PANDOLFVS

[p. 19 modifica]

Le pareti interne della Chiesa dovevano esser del tutto dipinte a buon fresco. Ma l’ingiurie del tempo, e più ancora il pennello dell’imbianchino ha fatto scomparire i dipinti; e solo da un lato si vedono quattro figure di Santi al naturale, e dall’altro un S. Cristoforo alto ben 5 metri. Ancor questi si attribuiscono a Cimabue o a Giotto; e socome le altre ridotte in qnello stato deplorevole di conservazione, che il Rev.do Don Enrico Tartoni ha così ben dipinto in alcuni suoi versi di circostanza. Sulla parete sinistra trovasi un bassorilievo in terra cotta, che rappresenta un prodigio operato dal Beato Pietro: e l’iscrizione in pietra sottoposta ci fa conoscere che nella parete eran dipinti i miracoli del Beato Fondatore. L’iscrizione è la seguente: [p. 20 modifica]

A . M . D . C . — IN QUESTA MURAGLIA PER MANO DEL CELEBRE — CIMABUE ERANO DIPINTI CON FIGURE AL NATURALE — I MIRACOLI DEL BEATO PIETRO FONDATORE; I QUALI — GUASTATI DALLA LUNGHEZZA DEL TEMPO, PERCHÈ — NON SE NE PERDA LA MEMORIA SONO STATI ESPRESSI — IN QUESTO BASSORILIEVO L ’ ANNO MDCC.

Dietro all’altar maggiore vi è un bassorilievo in pietra arenaria, e discretamente conservato, rappresentante la Vergine seduta col Bambino piangente sulle ginocchia; ha dalla sinistra le immagini di S. Pietro e S. Paolo, e dall’altra l’Arcangelo Gabbriello. Credesi che sia lavoro della Scuola Pisana, e che rimonti circa al 1200. Fu fatto fare da un Abate per nome Benvenuto, come leggesi sotto i piedi della Madonna «Abbas Benevenutus fecit». Sopra [p. 21 modifica]l’altare è tenuto giornalmente un Cristo scolpito in avorio, molto ben fatto, e tanto che viene comunemente attribuito a Donatello. In fondo alla Chiesa trovasi il Battistero, nelle cui pareti adiacenti si vedono alcuni dipinti di nessun pregio.2 [p. 22 modifica]

  1. Il Repetti scrive che, nel 1510, essendo vacato la Chiesa Abbaziale per la morte dell’Abate Commendatario Conte Ridolfo dei Bardi, fu conferita a Giovanni Vescovo di Aquileja dal Pontefice Giulio II. Il detto Giovanni implorò l’aiuto della Signoria di Firenze, poichè dal Conte Giovanni dei Bardi e da altri di quella famiglia ne veniva impedito il possesso; molto più che le possessioni della Badia erano state comprese, e come tali, considerate dentro lo Stato Fiorentino, per la vendita dei beni ecclesiastici decretata nel 1374.
  2. Ho trovato nell’Archivio della Chiesa, una memoria indicante l’erezione di questo fonte, che io quì trascrivo. «Il Fonte Battesimale fu eretto nel 1789 a di 11 Aprile giorno del Sabato Santo, per ordine dell’Ill.mo Sig. Conte Flaminio de’ Bardi, Abate della Badia stessa, e fatto la benedizione per la prima volta dal P. Giuseppe Nutini per commissione del R. P. Pellegrino Scatizzi di Montepiano allora Cappellano di questa Chiesa Abbaziale.» Nell’istesso Archivio vi è il primo Stato di Anime, che principia appunto col di 4 di Aprile 1786 e che fu compilato per cura del Rev.do Giovanni Andrea Tozzini di Cavarzano Vice - Abate e Parroco. Vi si trovano altri registri che fanno congetturare con assai fondamento essersi la Badia dì Montepiano eretta in Parrocchia a quell’epoca, poichè quello dei Matrimoni comincia il 28 Novembre 1771, e nell’altro dei Defunti, la prima partita si trova registrata sotto il di 12 Giugno 1770. Anche quello in cui si notavano le Messe in suffragio dei medesimi, ha per prima data il di 10 Aprile 1787.