Grammatica italiana dell'uso moderno/Parte II/Capitolo XXIV. Verbi difettivi.

Parte II - Capitolo XXIV. Verbi difettivi.

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CAPITOLO XXIV

Verbi difettivi.


§ 1. Si chiamano difettivi que’ verbi che si adoperano soltanto in pochi tempi o persone. Ecco i più comuni che noi registriamo per mezzo dell’infinito, anche quando questo non si usi:


Addár-si. Non si usa altro che l’infin., l’imperf. e il pass. rem. dell’ind., ed il part. pass. io mi addáva, ecc. mi sóno, mi éra addáto, ecc. mi addièdi, ecc.
Arrògere. Si usa soltanto l’imp. arrògi. Arròto è antiquato.
Calére. In prosa si usa soltanto qualche volta cále, per lo più in frase negativa. In verso dicesi anche caléva, cálse, cáglia, calésse, ecc.
Fèrvere. Sono usati fèrve, fèrvono; fervéa, fervéano, fervésse, fervéssero, fervènte, fervèndo.
Ire. In prosa si usa l’inf. ed il part. pass.: íre, íto. In verso anche íte 2ª plur.; l’imperf. íva, ívi, ecc. e il pass. rem. 2ª persona sing. ísti e 3ª pl. írono.
Lèdere. Si usa l’inf., il pres. indic. 3ª singolare l’imperf ind. e cong.: lède, ledéva, ledésse, e il participio lèso.
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Solére. Si usano il pres. e l’imperf. dell’ind. e del cong. ío sòglio, soléva, soléssi, sòglia. Negli altri tempi si sostituisce la frase èsser sòlito.
Úrgere. Si usano (oltre l’inf.) le voci úrge, urgéva, urgévano; urgésse, urgéssero; urgènte, urgèndo. Di rado il fut. urgerà ed urgeránno.
Vígere. Si usano le voci víge, vigéva, vigévi, ecc. vigésse, vigéssero, vigènte, vigèndo. Di rado il futuro.


§ 2. In verso si trovano spesso anche le seguenti forme difettive:


álsi, álse, álsero, algènte da álgere, agghiacciare;
ánge 3ª persona sing. pres. ind. da ángere, tormentare;
còle 3ª sing. pres. ind. e il part. cólto o cúlto da còlere, onorare;
èbe 3ª sing. da èbere, intorpidire;
estòlli, estòlle da estòllere, innalzare;
fedíre (fièdere), ferire: fièdo, fièdi, fiède, fièdono; fièda, fièdano; fedíva, fedísse, fedíto;
fólce, e i composti suffólce, suffólto da fólcere, sostenere;
gíre, andare: 2ª plur. gíte, imperf. gíva, gívi, ecc. pass, gíi, gísti, ecc. girò, girèi; gíssi, gísse, gíssero; gíto;
labèndo da lábere, scorrere, sdrucciolare;
léce e líce da lícere, esser lecito;
lúcere, lúce, lucéva, lucévi, ecc. (invece di rilúcere, ecc.);
mólcere, addolcire; mólci, mólce, molcéva, ecc. molcésse, molcèndo;
olíre, rendere odore; olísci, olísce, olíva, olívano;
redíre o rièdere, ritornare; rièdo, rièdi, riède, rièdono; redíva, redívano; redírono;
sèrpere, serpeggiare; sèrpe, sèrpa, serpèndo;
tèpe da tèpere, esser tiepido;
tòlle da tòllere antiq. per tògliere, túrge da túrgere, gonfiarsi;
tòrpe, tòrpa, torpènte, torpèndo da tòrpere esser torpido.


§ 3. Anche molti verbi, che non si possono chiamare difettivi, mancano nell’uso comune di qualche tempo o persona, sia perchè sonerebbe male all’orecchio, sia per fuggire equivoci. Abbiam veduto che fra i verbi della terza conjug. il participio presente non si [p. 195 modifica]può sempre formare, ed abbiamo pur visto che non si usano la 1ª plur. del pres. ind. e cong. e la 2ª plur. del cong. nei verbi in -are od -ire preceduti da vocale senza dittongo. Altre volte l’uso di certi tempi o persone apporterebbe equivoco. P. es. il verbo ardíre manca di quelle flessioni nelle quali si confonderebbe con árdere, ma supplisce a tale mancanza colle persone corrispondenti del verbo osáre: invece di ardiámo, ardiáte, ardènte, ardèndo si dice: osiámo, osiáte, osánte, osándo. Così il verbo atterríre evita que’ tempi in cui potrebbe confondersi con atterráre, e marcíre quelli in cui si confonderebbe con marciáre.

I verbi vádere (forma che ci resta nel composto in-vádere) e andáre (che ci resta intiero nel composto trasandáre) si compiono a vicenda, poichè l’uno si adopera in tutte quelle persone dove l’accento cade sul tema: p. es. ío vádo, égli va, ío váda, ecc. l’altro in tutte quelle persone dove l’accento cade sulla flessione, compreso l’infinito: p. es. andáva, andásse, anderèbbe, andáre.

Il verbo èssere supplisce ai tempi che gli mancano colle forme fúi, ecc. fóssi, ecc. ed usa il part. passato di stáre, verbo di significato affine.