Giro del mondo del dottor d. Gio. Francesco Gemelli Careri - Vol. III/Libro III/VII

Cap. VII

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CAPITOLO SETTIMO.

Si nota ciò, ch’è più degno di veduta in

Malaca.


M
Alaca è posta nella parte Australe dell’antica Chersoneso P. Io. Maffæi Histor. Ind. lib. 5. p. 117 e 118. a 2. gr. 20. m. di latitudine; ond’è, che gode d’un perpetuo Equinozio. La tolsero i Portughesi al Re di Jhor, Giohor, sotto il Generale Alburquerque, non senza perdita di molto sangue; ma poi nel 1640. fu parimente loro tolta dagli Olandesi, dopo sei mesi di valorosa difesa. Stimarono gli Antichi esser Malaca Penisola, per gli tanti Canali, che tagliano il suo terreno: però l’accuratezza de’ moderni in fine s’è disingannata. Le case sono di legno, e la più parte colle mura, e tetti coperti di stuoje; però sono tante le palme, ed altri alberi, che la circondano, che da lontano sembra di vedere anzi un bosco, che una Città. Vi abitano da ambe [p. 305 modifica]le rive del fiume, e Canale Cristiani Portughesi, varj Gentili, Mori, e Cinesi, detti di ravo, o capello; onde affigendosi qualche ordine del Governadore, si fa in queste quattro lingue, oltre la Fiammenga. Farà circa cinque mila anime, la maggior parte delle quali sono Cattolici Portughesi, meglio istrutti ne’ misterj della nostra Santa Fede, che chiunque della nostra Europa; vedendovisi fanciulli di 10. in 12. anni, che rispondono bene alle dimande di Religione, come potrebbe fare un Teologo; e ciò per lo continuo passaggio de’ Padri Missionarj della Compagnia verso la Cina, Tunchin, Cocincinna, ed altri luoghi. Però come che gli Olandesi proibiscono loro l’esercizio della Religione Cattolica, sono astretti, con gran rischio, a farlo dentro boschi; e sopportare pazientemente l’eccessive imposizioni, di cui sono più essi aggravati, che i Gentili, e’ Maomettani: nè vi è pericolo, che si pieghino a divenir Protestanti, ma più tosto si sono veduti Olandesi ridotti ad abjurare, per mezzo delle mogli. Certo che per me non fu picciola consolazione, il veder si buona Cristianità fra Infedeli, e Luterani. Per le gravezze però, che [p. 306 modifica]soffre, desidera ardentemente mutazzione di Governo, e passare sotto qualche Principe Cattolico.

Il Martedì 28. entrai nella Fortezza, ch’è a destra, quando s’entra nel Canale. Ella sarà di circuito un miglio: vi sono sei piccioli Torrioni (con fosso dalla a parte di Mare, e del Canale) di bastante artiglieria forniti; e tiene due porte, una dalla parte del fiume, e l’altra verso la punta di Mezzodì. Vi comanda il Governadore medesimo della Città, che ha sotto di se un presidio di 180. soldati. Un Colle s’eleva nel mezzo, nel quale era fabbricata la Chiesa, e Casa de’ PP. della Compagnia, mentre signoreggiavano i Portughesi; ma poi gli Olandesi abbatterono i dormentorj, lasciandovi la sola Chiesa, per uso della loro Religione, e una Torre contigua, per innalberar la bandiera. Dentro la medesima Fortezza era la Chiesa della Misericordia: ma essendo stata rovinata dall’artiglieria, se ne servono di presente per magazzino.

Il clima è molto temperato (siccome è detto) e’l terreno fruttifero, perche non v’ha giorno, che non sia bagnato da alcuna summatra, o pioggia. Produce quasi tutte le frutta di Goa; però il [p. 307 modifica]cocco è tre volte più grande. Se si coglie tenero, lo chiamano Lagna, e serve per berne l’acqua; ma lasciandosi venire a maturità, porta una polpa, come di pomo, tenera, e saporosa; ciò che non si truova dentro i cocchi di Goa.

E’ molto anche celebrato il Durion di Malaca; e i foreitieri, accomodandosi al suo odore, ne divengono così golosi, che non se ne possono privare. L’albero è molto alto, e’l frutto nasce nel grosso de’ rami, come la Giacca. Egli è quasi di figura rotonda, e simile al frutto d’un pino: maturo si è di color giallo, con alcune punte all’intorno, come un braccialetto di pallone; e la polpa di dentro molle, e bianca, è divisa in sei spicchi, con altrettanti noccioli, che secchi si mangiano come ceci. L’odore è di cipolla fracida, però il sapore eccellente; sicchè assuefacendosi il naso al primo, il palato può trovar gran diletto nel secondo.

Il Mangustan benche frutto di selva, è ottimo. Egli è rotondo, e grande quanto un pomo, e con sei fascie nella sommità a modo di stella. Maturo è giallo al di fuori, con spicchi dentro bianchi, come quelli dell’aglio; però teneri, e dolci. La polvere della [p. 308 modifica]scorza presa in acqua, stagna i flussi del ventre.

La Giamboa è un frutto grande quanto un buon mellone: ha la scorza, forma, e colore d’un pomo d’Adamo; ma gli spicchi di dentro sono come quelli del melarancio, e del medesimo sapore. Ne nascono bianche, gialle, e rosse, secondo la diversità dell’albero; che s’assomiglia alla Taranja, descritta tra le frutta di Goa.

L’Assampaja è un frutto acido, che nasce al piede delle canne d’India; buono a condire in aceto, o aciar, come dicono i Portughesi. E’ grande quanto una noce, di color terreo al di fuori, e dentro bianco, con nocciolo.

La Romania è quanto una noce verde: fresca è buona per far l’istessa salsa.

Il Sagù, tanto stimato da’ Portughesi, e radice di albero, che nasce nella Coda, e che i Malay portano a vendere in Malaca; donde per la sua bontà, si trasporta nell’Indie, Cina, e in altre parti più lontane ancora. Ella è di ottimo sapore fatta dolce; posta nel brodo anche è buona; e i suoi granelli minutissimi, disfacendovisi, restano come una colla. [p. 309 modifica]

Il Bacciam è frutto di selva, come una manga, acido per far salse.

Vi sono poi molte erbe diverse dalle nostre, fra le quali la Gnama, e Celada, che hanno il sapore di appio cotto.

La Piazza di Malaca dà legge a tutte le navi, che passano per lo suo stretto; obbligandole a pagar l’ancoraggio, o che prendano Porto, o che no. I vascelli de’ Spagnuoli, e Portughesi pagano cento pezze da otto per ciascheduno; gli altri meno. Usano gli Olandesi tal rigore con quelle due nazioni, perche dicono, altrettanto avere essi pagato, mentre i Portughesi n’erano Signori. Gl’Inglesi non solo sono esenti da tai gravezze, ma di più molto onorati: perocchè a due loro navi, che salutarono con 18. tiri, corrispose la Fortezza con 19.; quando a’ nostri due vascelli, che aveano salutato con sette, non s’era risposto per alcun modo; quantunque Pumburpà avesse innalberate le armi del Re di Portogallo. Il Porto di Malaca è molto sicuro, e di gran commercio, così per le parti d’Oriente, come d’Occidente; indi è, che ne’ Bazar della Città si trovano bellissime rarità del Giappone, della Cina, di Bengala, della Costa di Cormandel, [p. 310 modifica]di Persia, e d’altri Regni.

Io vi trovai Pappagalli così vaghi, che simili, non che meglio, un Pittore non potrà colorire. Alcuni aveano tutto il corpo, et ale di colore incarnato, e le coscie verdi; altri, chiamati Nori, rosso il corpo, la testa nera, o azurra, e l’ale, e coscie turchine. Alcuni poi di color cenerognolo, con ale verdi: ed altri bianchi, con un cimiero di penne, che sono detti Catatuye; e questi si prendono nell’Isole di Ternati, Ambon, Macassar, e Giave; sono però più piccioli di quelli d’America.

Il Mercordì 29. mi fecero vedere un’uccello nero, che dicono Casuares, due volte più grande d’un Gallo d’India, con alcune ossa alle ali, come quelle della Balena, e col becco, e piedi di Struzzolo: fa le uova verdi, e bianche; e nasce nell’Isola di Giava.

Il Giovedì 30. mangiai un pesce anche singolare, detto Balanca. Egli è come un Granchio al di sotto, al di sopra come una Tartaruga, e tiene il capo armato di spada; cotto ha il medesimo sapore del Granchio: trovansi sempre maschio, e femmina accoppiati. Che che sia di queste belle cose, in Malaca si [p. 311 modifica]vive caro, bisognandovi almeno una pezza da otto al dì.

Il dominio degli Olandesi non si stende più, che tre miglia attorno la Città; perche essendo i naturali uomini silvestri, che vivono a modo di bruti, difficilmente si lasciano porre il giogo Olandese. Sono eglino detti Manancavos (grandissimi ladroni) di Religione Maomettani, e così crudeli nemici degli Olandesi, che non solo non vogliono avervi alcuna sorte di commercio; ma incontrandone, gli tagliano in pezzi, se ponno. E di qui nasce, che essendo le campagne di Malaca, copiose di canne d’India (Rotas dette da’ Portughesi) non ponno tagliarsene, che con molta cautela, per temenza di que’ barbari. Il loro Re, detto Pagarivyon, fa la sua residenza in Nani, Villaggio composto di mal concie stuoje, nel più folto del bosco. Migliori notizie non ponno aversi del suo paese, per difetto di commercio.

Lungo la medesima Costa vive un’altra sorte di mezzi uomini, appellati Salittes (eziandio Maomettani) in barche, e case portatili. Eglino esercitano il mestiere di pescatori, e di corsali insieme, per la Costa medesima; uomini forti, che si [p. 312 modifica]fan reggere a modo di banditi da un Capo detto Palimagiatti.