Fermare a i fiumi il corso, a i venti il moto
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I
Fermare a i fiumi il corso, a i venti il moto,
Trar gli alti monti, e l’alte selve seco,
Far, che i tigri, e cignai non guardin bieco,
E ch’ogni serpe di venen sia vuoto;
5Fin là, ve l’uman stame attorce Cloto,
Gir, e far guerra, o Re di stige, teco,
E trar mill’alme dal tuo bujo speco
Fin sul Ciel, che pur troppo a te fu noto;
E dar lassuso a quelle eterne menti
10Con prodigi non mai visti finora
Nuovi di maraviglia ampi argomenti;
Opre sono di lui, che qui s’adora:
Il sa l’Egitto, il san tutte le genti
Nate, e ’l sapranno le non nate ancora.