Eureka/Eureka/XV.

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XV.

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Edgar Allan Poe - Eureka (1848)
Traduzione dall'inglese di Maria Pastore Mucchi (1902)
XV.
Eureka - XIII. Eureka - XVI.

[p. 96 modifica] XV. Ritornando poi ad una precedente suggestione, concepiamo 1 sistemi — concepiamo ogni stella col suo relativo pianeta — come un atomo Titanico esistente in uno spazio che ha precisamente la stessa inclinazione per T Unità che caratterizzava, in principio, i veri atomi dopo la loro irradiazione in ogni parte della sfera Universale. Siccome questi atomi originali si precipitavano uno verso l’altro in linea generalmente retta, cosi noi possiamo comprendere come almeno generalmente rettilinee le vie che conducono i sistemi-atomi verso i loro rispettivi centri di aggregazione : — e con questa diretta attrazione dei sistemi in gruppi, con quest’attrazione consimile e simultanea dei gruppi stessi, mentre si opera la consolidazione, noi abbiamo alfine raggiunto il grande Ora — il terribile Presente — la Condizione Attuale del- 1’ Universo. — f— Un’analogia razionale ci guida a formare una ipotesi, del Futuro, sempre più spaventosa. L’equilibrio tra le forze centripete e centrifughe di ogni sistema essendo necessariamente distrutto per il conseguimento di una certa prossimità ai nuclei dei gruppi ai quali appartiene, accadrà ad un tratto una precipitazione caotica, o apparentemente caotica, delle lune sui pianeti, dei pianeti sui soli e dei soli sui nuclei; ed il risultato generale di questa precipitazione sarà la riunione delle miriadi di stelle attualmente esistenti nel firmamento in un numero pressoché infinitamente minore di sfere quasi infinitamente più vaste. Essèndo smisuratamente minori, 1 mondi di quell’epoca saranno smisuratamente più grandi dei nostri. Allora, veramente, tra mpenetrabili abissi, vi saranno soli inconcepibilmente smaglianti. Ma tutto ciò non sarà che una magnificenza climaterica che profetizzerà la grande Fine. La nuova genesi descritta non sarà che un parziale differimento di questa Fine. Mentre si compie la consolidazione, i gruppi stessi con una velocità prodigiosamente crescente si sono slanciati verso il [p. 97 modifica]EUREKA 97 loro vero centro generale — e ora con una forza elettrica mille volte maggiore, proporzionata solo alla loro grandezza materiale ed alla violenza spirituale del loro desiderio per la unità, i maestosi avanzi della tribù delle Stelle sfolgoreranno alfine in un comune amplesso. La inevitabile catastrofe è prossima. Ma questa catastrofe — che cosa è ? Noi abbiamo visto compirsi l'agglomerazione dei globi. D’ora innanzi non dovremo noi concepire questo globo materiale di globi come costituente e contenente 1’ Universo ? Una simile fantasia sarebbe completamente in lotta con ogni proposizione ed ogni considerazione di questo discorso. Ho già accennato a quell’assoluta reciprocità di adattamento che è l’idiosincrasia dell'Arte divina — il cesello divino. A questo punto delle nostre riflessioni noi abbiamo considerato 1' influenza elettrica come qualche cosa, per la cui forza di repulsione soltanto la Materia può resistere in quello stato di diffusione domandato per il compimento dei suoi disegni : — fino a questo punto, in una parola, noi abbiamo considerato l’influenza in questione come istituita per causa della Materia, per servire agli scopi materiali. Con una reciprocità perfettamente legittima, noi possiamo ora considerare la Materia creata solamente per amore di quest' influenza — solamente per servire agli scopi di quest-Etere spirituale. Per l’ajuto — per i mezzi — per l'azione della Materia e per forza della sua eterogeneità — questo Etere .si è cosi manifestato — lo Spirito si è individualizzato. E puramente nello sviluppo ai quest’ Etere, per mezzo dell’eterogeneità che quelle particolari masse di Materia divengono animate — sensitive — e proporzionate alla loro eterogeneità ; -- alcune raggiungendo un grado di sensitività che implica ciò che noi chiamiamo Pensiero e giungendo così all'altezza dell’ Intelligenza Cosciente. Da questo punto di vista noi possiamo percepire la Materia come un Mezzo — non come un Fine. I suoi propositi sono cosi stati compresi nella loro diffusione ; e ritornando all’ Unità questi propositi cessano. Questo globo dei globi assolutamente consolidato sarebbe senza scopo — quindi non potrebbe continuare ad esistere neppure per un momento. La Materia, creata per uno scopo, non può indubbiamente essere più a lungo Materia quando questo scopo è raggiunto. Tentiamo di capire questa sua aspirazione a scomparire e l’aspirazione di Dio a rimanere tutto in tutto. Che ogni opera della concezione divina debba coesistere e cospirare coi suoi particolari disegni, mi sembra veramente ovvio; ed io non dubito pui.'to che vedendo 1’ inutilità del finale globo dei globi, la maggioranza dei miei lettori sarà soddisfatta di queste mie parole; « dunque non può conti- 5 [p. 98 modifica]EUREKA ’ 98 nuare ad esistere ». Tuttavia siccome il sorprendente pensiero della sua scomparsa istantanea è un fatto che il più forte intelletto non può ripromettersi di capire prontamente su basi cosi decisamente astratte, permettetemi di tentare di considerare l’idea da qualche altro e più comune punto di vista: vediamo come è interamente e magnificamente corroborata in una considerazione a posteriori della Materia come noi la troviamo attualmente. Io ho detto •• ima che, l'Attrazione e la Repulsione essendo innegabilmente le sole proprietà per mezzo delle quali la Materia si manifesta alla Mente, noi possiamo avere il diritto di supporre che la Materia non esiste che come Attrazione e Repulsione — in altre parole, che l’Attrazione e la Repulsione sono Materia, non essendovi nessun caso concepibile in cui non possiamo usare il termine Materia ed i termini « Attrazione » e « Repulsione » presi contemporaneamente come equivalenti e quindi come espressioni logiche convertibili (1). Ora, la vera definizione dell’Attrazione implica la particolarità — Resistenza delle parti, particelle od atomi; perchè noi la definiamo come la tendenza di « ogni atomo, ecc. ad ogni altro atomo, ecc. » secondo una certa legge. Naturalmente dove non vi sono parti — dove non vi è che l’assoluta Unità — dove la tendenza all’unità è soddisfatta — non vi può essere Attrazione — ciò è stato pienamente dimostrato e tutta la filosofia lo ammette. Quando si compieranno i suoi disegni, allora la Materia ritornerà nella sua condizione originale di Unità — una condizione che presuppone l’espulsione dell’etere separativo, la cui attribuzione e la cui capacità è limitata a tenere gli atomi separati finché quel gran giorno in cui, non essendo più a lungo necessario quest’etere, la schiacciante pressione dell’Attrazione finale e collettiva predominerà alfine e l’espellerà appunto quanto è necessario : — quando, io dico, la Materia espellendo finalmente 1’ Etere ritornerà nell’ Unità assoluta — e sarà allora (parlando per il momento in una maniera paradossale) sara allora Materia senza Attrazione e senza Repulsione — in altri termini Materia senza Materia — in altri termini ancora, l'assenza della Materia. Sprofondando nell’ Unità, sprofonderà contemporaneamente in quel Nulla che per ogni Percezione Finita deve essere identico all’Unità — in quel Nulla Materiale da cui solo noi possiamo concepire che sia stato evocato — che sia stato creato per la /olontà di Dio. Dunque, io ripeto, tentiamo di comprendere che il finale globo dei globi sparirà istantaneamente e che Dio rimarrà tutto in tutto. (1) Pag. 31.