Esperimento sopra un metodo d'istituzioni letterarie desunto dai principii della letteratura/Capitolo IV
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CAPITOLO IV.
La somma de sentimenti e de’ pensieri, benchè in minore porzione degl’individui, viene abbracciata e nella varietà e nella durata da tutto il genere umano.
Frattanto gli oggetti fanno sentire e pensare i mortali: essendo innumerabili, differenti tutti, e perpetui, l’umano individuo che è sempre un ente circoscritto in un minimo spazio dell’universo, e in poco numero d’anni, non può accogliere in se l’immensità degli oggetti e de’tempi. Quanto agli oggetti la natura formò ogni individuo di tempra diversa, perchè si procacci sensazioni ed idee più da una cosa che da un’altra; però tutti sentono una maggiore o minore omogeneità con le cose che li circondano: inoltre se in un uomo le facoltà di sentire prevalgono a quelle del pensare, egli ama le cose che possono esercitargli più il cuore; se il pensare prevale al sentire, si appiglia ad oggetti che più gli arricchiscono l’intelletto. Così la somma delle sensazioni e delle idee destata dall’universo, appunto per le minime e diverse porzioni che toccano ad ogni individuo, e per la comunicazione che egli può farne, viene abbracciata da tutto il genere umano. Quanto ai tempi, la concatenazione delle generazioni diede opportunità di condizioni, e mezzi di perpetuarle con monumenti, simboli, e lettere; onde un uomo solo, per quanto glie lo concedono le sue facoltà, può ricevere i sentimenti e i pensieri di molti secoli, riprodurli con l’originalità della propria tempra,e con li accidenti che caratterizzano il tempo in cui vive, e rimandarli alle genti dell’avvenire.