Er cardinal camannolese

Giuseppe Gioachino Belli

1834 Indice:Sonetti romaneschi III.djvu corone di sonetti letteratura Er cardinal camannolese Intestazione 7 dicembre 2022 75% Da definire

Er funerale d'oggi La bbestemmia reticàle
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1834

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ER CARDINAL CAMANNOLÉSE.1

1.

     Quer bon zervo de Ddio, ch’ha la figura
D’un vesscigon2 de strutto inzanguinato
O un zacco de farina siggillato
Co’ la scera de Spaggna3 all’upertura;

     Inzomma, quer zor Prascido4 garbato,
Che ssenza avé ddormito in prelatura
Sartò5 er convento e sse6 trovò addrittura
Ar penurtimo zompo7 der Papato;

     Vònno che in grazzia de li sei fiaschetti
Che sse succhia8 oggni ggiorno da uniscianni9
Come bbeveratori10 d’uscelletti,

     Sii morto d’accidente a l’improviso.
E ssi11 ffussi bbuscìa?12 Dio jje ne manni,13
Pe ccressce14 un antro Santo in paradiso.

17 ottobre 1834


Note

  1. [Camaldolese.]
  2. [Vescicone.]
  3. [Ceralacca.]x
  4. Placido Zurla.
  5. Saltò
  6. Si.
  7. Salto. [Perchè di semplice Abate che era della Congregazione Camaldolese e Prefetto degli Studi nel Collegio Urbano di Propaganda, fu "improvvisamente„ creato cardinale. V. il Diario di Roma, 5 novembre 1834.]
  8. Si succia.
  9. Da undici anni. Ebbe il cappello da Pio VII, il 16 maggio 1823.
  10. [Come se fossero abbeveratoi ecc.]
  11. Se.
  12. Bugia. [Infatti, non era ancor morto. Mori il 29 ottobre, dopo "breve ma irrimediabile malattia,„ in Palermo, dove si era recato per visitar la Sicilia. V. il cit. Diario.]
  13. Gliene mandi.
  14. Per crescere.
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ER CARDINAL CAMANNOLÉSE.

2.

     Sì, amichi, finarmente stammatina
S’è sparza la staffetta da per tutto
Che ss’è vvotato er zacco de farina,
Che ss’è squajjato er vesscigon de strutto.

     Grigorio piaggne1, e vvò apparasse2 a llutto
Pe’ ffàjje3 un funerale a la Sistina;
Bbe’ cche4 la morte, pe’ sto caso bbrutto,
S’averìa5 da bbascià ddove cammina.

     Un po’ ppiù cche ccampava er Cardinale,
Er vino che sse6 trova a sto paese
Nun arrivava manco a ccarnovale.

     Io Papa, ordinerìa7 che ttutt’un mese
Se cantassi8 er Tedèo,9 pe ffunerale
Der quonnam Cardinal Camannolese.10

3 novembre 1834


Note

  1. ["L'annunzio d'una tal perdita ha cagionato somma amarezza nel cuore di Sua Santità,„ che fu al Zurla "compagno dilettissimo nella sua Congregazione Benedettina Camaldolese, nel Cardinalato, nella sapienza e in tutte le virtù.„ (Diario di Roma, 5 nov. 1834.) E che, aggiungiamo noi, doveva principalmente al Zurla la sua elezione al Pontificato. Cfr. Dardano, Diario de' Conclavi ecc., pubblicato dal Silvagni; Firenze, 1879; pag. 74 e 81.]
  2. Vuol pararsi.
  3. Per fargli.
  4. Benché.
  5. Si avrebbe.
  6. Si.
  7. Ordinerei.
  8. Si cantasse.
  9. [Il Te Deum.]
  10. Morì in Sicilia il 29 ottobre 1834.
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ER CARDINAL CAMANNOLÉSE.

3.

     Che mmorte arruvinosa!1 che ggran danno!
Er Zanto Padre ha bben raggione s’urla,
E ssi2 in ner caso suo bbeve e ss’inciurla3
Pe’ ssoffogà le fòtte che jje fanno.4

     Cardinali, capisco sce5 ne stanno,
Ma a rrimpiazzà un Vicario nun ze6 bburla;
E pprima che sse7 peschi un antro8 Zzurla
Sc’è da bbuttà la rete pe’ cquarc’anno.

     Dove se9 trova un antro soggettone
De novanta descine10 com’e llui,
Che a vvedello v’incuti suggizzione?

     Dove, cristo, se11 metteno le mane
Pe rrïunì li riquisiti sui
Ne l’arivede er pelo a le p......?12

19 novembre 1834


Note

  1. Rovinosa.
  2. Se.
  3. S’imbriaca. [Abbiamo già avvertito, e dovremo avvertire ancora chi sa quant'altre volte, che Gregorio XVI aveva fama di gran bevitore.]
  4. Il mal umore.
  5. Ce.
  6. Si.
  7. Si.
  8. Altro.
  9. Si.
  10. Decine. [Detto così assolutamente, s'intende sempre di libre; e si usava e s'usa ancora nelle compre e vendite de' maiali e d'altre bestie da macello.]
  11. Si.
  12. Nel rivedere il pelo alle p......: nel gastigare ecc. [Su queste attribuzioni del Cardinal Vicario, vedi la nota 11 del sonetto: Er decretone, 1 dic. 32.]
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ER CARDINAL CAMANNOLESE.

4.

     Che ssii1 crepato Zzurla è nnaturale
C’ar Papa je dev’èsse arincressciuto,
E cciàbbi provo2 er più ddolore acuto
Ch’a la morte d’oggn’antro cardinale.3

     So’ ccressciuti compaggni: hanno bbevuto
A un bicchiere, e ppissciato a un urinale:
So’ stati ssempre assieme ar bene e ar male,
Come in bocca la lingua co’ lo sputo:

     Assieme a scola, assieme a lo spasseggio,
Assieme in rifettorio, assieme in coro,
Assieme a Rroma e in ner Zagro Colleggio:

     Assieme in ner concrave e in concistoro...
Senza dì ggnente4 poi der privileggio
D’assorvese5 le zacchere6 tra llòro.

3 aprile 1835


Note

  1. Sia.
  2. Ci abbia provato.
  3. [Per ciò e per tutto quel che segue, si veda la nota 1 del secondo di questi quattro sonetti.] x
  4. Dir niente.
  5. D’assolversi.
  6. [I peccati.]