Della storia d'Italia dalle origini fino ai nostri giorni/Libro quarto/15. La restaurazione del regno

15. La restaurazione del regno

../14. I trentasei duchi ../16. Autari ed Agilulfo IncludiIntestazione 8 aprile 2023 100% Da definire

Libro quarto - 14. I trentasei duchi Libro quarto - 16. Autari ed Agilulfo

[p. 116 modifica]15. La restaurazione del regno [584]. — Innalzarono, restaurarono Autari figliuol di Clefi, fanciullo quando moriva il padre, or adulto. «Diedergli la metá delle loro sostanze per gli usi regali, da nodrirsi esso il re e coloro che aderivano a lui» (Paolo Diacono), cioè i suoi gasindi o dipendenti immediati. Essi i duchi serbarono dunque l’altra metá, e cosí rimaser probabilmente piú ricchi, piú potenti che non i soliti graf degli altri regni barbarici. Cessò poi, a quel che pare, la spogliazione disordinata de’ miseri italiani; mansuefecesi la conquista. Come alcuni re visigoti, Autari e alcuni altri re longobardi presero poi il nome romano di Flavio; perché questo, piú che qualunque altro, non si scorge; forse perché ricordava Tito e Vespasiano signori rimasti popolarmente famosi per bontá. E trovasi poi un passo unico, il quale indicherebbe un addolcimento materiale negli ordini della conquista, se non che ei si legge diversamente ne’ codici: «Populi tamen aggravati pro longobardis hospitia partiuntur», ovvero «per longobardos hospites partiuntur», oltre altre lezioni ancora. Né ci possiam metter qui tra le interminate dispute che se ne fanno. Dirò, in una parola, che io pendo alla prima lezione, e cosí all’interpretazione la quale concorda con tutto l’addolcimento della conquista narrata da Paolo: cioè che i longobardi oramai stanziati si risolvessero al modo piú mite di prendere il terzo, non piú in frutti, ma in terre; e che cosí rimanessero molti italiani territorialmente liberi. Ad ogni modo, civilmente e politicamente essi rimaser certo servi molto piú che non sotto a’ goti. Di magistrati propri essi ebber tutto al piú alcuni giudici, dati forse anche qui dai vescovi, e sofferti da’ longobardi che non volean per certo imparar le leggi romane; ma non piú conti propri pari a’ grafioni, come sotto ai goti, e men che mai ministri romani, come Cassiodoro, ed altri anche in Francia e Spagna.