Catullo e Lesbia/Varianti/2. In morte del passere - III Finis passeris
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III.
Pag. 158. Passer mortuus est meæ puellæ.
A questo verso tien dietro nell’edizione Aldina quell'altro del carme precedente:
Passer delicice meæ puellæ; |
ma io l’ho omesso sulla fede degli antichi MS. e con l'autorità dello Stazio.
Ibidem. Suamque norat
Ipsam tam bene, quam puella matrem.
In alcuni MS. ipsa; lezione accettata dal Vossio. Ho preferita la più comune.
Cosi generalmente. Il codice milanese citato dal Vossio, legge piplabat, e così l’esemplare del Maffei. Il Vossio, che non si lascia mai scappare un'occasione che gli porga il destro di correggere, muta subito in pipiabat. Mi piace più pipilabat o pipillabat, come leggono il Partenio e il Fusco; perchè è noto quanto si compiaccia Catullo dei diminuitivi; e lascio al Mureto il piacere di legger pipulabat con l’autorità di Avanzio, o vero pippiebat con quella di Paolo Manuzio.
Pag. 160. O factum male, o miselle passer.
L' edizione Aldina:
Bonum factum male, bonus ille passer; |
ma noi condotti dalla miglior proprietà latina abbiamo accettata la lezione di Achille Stazio.
Ibidem. Flendo turgiduli rubent ocelli.
Così i migliori esemplari; altri tument che dopo il turgiduli riesce del tutto inutile.