Canti (Aleardi)/Poesie volanti/Nello inviare alla mia vecchia cameriera
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Aleardo Aleardi - Canti (1863)
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Letto, ov’io spero di morir, del forte
Metal temprato, onde si fan le spade,
Vanne dall’Arno all’Adige e le porte
Turrite varca de la mia cittade;
Letto a Venere ignoto ed alle orrende
Insonnie del rimorso, e ai fieri spasmi
Del traditor, che ansante balza e accende
Tremando il lume per fugar fantasmi,
Un’amabile e fida vecchiarella
Di virtù ricca e di ricordi mesti
Ti deporrà nell’umile mia cella
Da carte ingombra e da volumi onesti,
E alfin verrà quel dì, che tra le bianche
Tue coltri, o letto, ove morir desio,
Placidamente le pupille stanche
Io chiuderò, per rïaprirle in Dio.