Oh beato quel ventr’ e le mammelle
Che ti ha portato e ’n terra ti lattaro,
Animalaccio divo, al mondo caro,
Che qua fai residenza e tra le selle!
Mai più preman tuo dorso basti e selle,
E contra il mondo ingrato e ciel avaro
Ti faccia sort’ e natura riparo
Con si felice ingegno e buona pelle!
Mostra la testa tua buon naturale,
Come le nari quel giudizio sodo,
L’orecchie lunghe un udito regale,
Le dense labbra di gran gusto il modo,
Da far invidia a’ dei quel genitale,
Cervice tal la costanza, ch’io lodo.
Sol lodandoti godo:
Ma, lasso, cercan tue condizioni
Non un sonetto, ma mille sermoni.