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i due rivali 7


glese, il quale invece non faceva troppo onore al crabmeat, pur avendolo ordinato lui, più per curiosità che altro.

— Come vi dicevo, — aveva ripreso il yankee, la cui vociaccia rauca si distingueva abbastanza bene fra gli interminabili hurràh della folla delirante, — due uomini, veramente straordinari, si contendono il cuore di miss Ellen Perkins.

Uno è un nobile canadese, più ricco di nobiltà che di dollari, a quanto si dice, ma discendente di quei famosi Montcalm che hanno difeso strenuamente questo paese contro voi, signori inglesi.

L’altro è un mio compatriotta, il signor Torpon, figlio d’un grande fabbricante d’automobili di Buffalo, padrone di non so quanti milioni.

— Ah!... — fece il giovane inglese, il quale pareva che si interessasse straordinariamente di quelle spiegazioni.

— Il signor di Montcalm gode la fama di essere il più celebre sportman del Canadà, mentre il mio compatriotta lo si crede il più celebre degli Stati dell’Unione.

— E chi ha fatto finora breccia nel cuore di quell’indemoniata fanciulla?

— Nessuno, finora, quantunque si affermi che miss Ellen Perkins in fondo li ami entrambi.

— Che cuore largo!...

— Adagio, giovanotto, — disse l’americano, corrugando la fronte. — Una ragazza del nostro paese non ha che una parola e morrà per mantenerla.

— Che cosa volete dire, gentleman? — chiese l’inglese, un po’ ironicamente.

— Che ha giurato di impalmare il più forte dei due campioni e che non mancherà di farlo.

— E qual’è il più forte?