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sarebbe stato accusato di cospirazione e condannato. Costui (che era poi pederasta) aveva con tali segni fatto un vero programma politico.

Senza affetto per alcuno, hanno tendenze ad isolarsi, a vivere rinchiusi nelle loro cerchie d’idee: e spesso vi tempestano di scritti e di lunghe autobiografie, mentre a voce non vogliono o possono rispondere.

Vedono negli infermieri ora ministri che li proteggono, ora spie che li perseguitano, ora persone prima loro note; inclinano essi a interpretare tutto quanto vedono e sentono come relativo alla loro personalità: s’imbattono in un avviso d’osteria — li si accusa di essere ubbriachi. — Il principe tale ha il loro nome — è perchè anch’essi sono principi. — Un prete, che si credeva perseguitato per certe sue maccherelle, vedendo, p. es., all’Esposizione di Torino il cane da caccia di V. E.: «Ecco, me lo misero qui per mostrare che invece di fare il prete fo il cacciatore». - Un veterinario fa degli elogi sperticati nel giornale ad uno di costoro, che credendosi dannato, avea regalato una grossa somma ad un sindaco; il credereste? esso andò su tutte le furie - pretendendo che l’elogio partendo da un veterinario, voleva significare: esser egli una bestia.

Uno avendo veduto della paglia nella strada: «È segno, dice, che non vi doveva andare». Se una mosca cade morta nel suo piatto: «È per indicarmi che è avvelenato».

Hanno illusioni in cui vedono le persone colla faccia d’un altro. Vi è qualche mistero sotto, dicono, e li cominciano a fissare sul gesuita, sulla polizia, sul magnete. Avendo esagerato insomma in strano