AL NOBIL UOMO

IL SIGNOR ABATE

TOMMASO VALPERGA

DI CALUSO



Da che la morte mi ha privato dell’incomparabile Francesco Gori a voi ben noto, non mi rimane altro amico del cuore, che voi. Quindi non mi parrebbe avere, per quanto io ’l possa, perfettamente compita questa mia tragedia, di cui forse a torto io singolarmente mi vo compiacendo, se ella in fronte non portasse l’amatissimo vostro nome. La dedico dunque a voi, e tanto più volentieri e di cuore, che voi, dotto in molte altre scienze, da tutti siete conosciuto dottissimo nelle sacre carte, delle quali, per la profonda vostra intelligenza della lingua ebraica, bevete al fonte.

Il Saulle perciò, più che ogni altra mia tragedia, si aspetta a voi. Che di buon grado siate per accettarlo, mercè l’amicizia nostra, non dubito: che degno di voi lo stimiate, ardentemente desidero.

Trento, 27 Ottobre, 1784.

Vittorio Alfieri.