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— Fa’ tu: ma ti avverto che quando le decorazioni sono diventate epidemiche, c’è più modestia a ritenerle che a mandarle indietro.

— Dimmi una cosa: come si costuma in queste disgraziatissime circostanze? Usa scrivere qualche parola di ringraziamento?

— Per il solito, sì.

— Ma io non rispondo nulla.

— Padronissimo!

— Tutt’al più, posso rispondere due versi, tanto per dire che ho ricevuto il plico.

— Basta e ne avanza. —

Bruto andò al tavolino, e preso un foglio di carta levigatissima e postosi in atto di scrivere, mi disse:

— Dettameli tu questi due versi: non ho mai avuto gamba a scrivere simili cortigianerie! —

Allora, senza farmi pregare, io cominciai a dettargli così:

— «Signor Ministro!»

— Signor Ministro?... — fece Bruto alzando il capo e guardandomi in viso. — Invece di Signor Ministro non sarebbe meglio di dargli un po’ d’Eccellenza?

— A me, piace più «signor Ministro». Ci si sente meglio il fare dell’uomo che se ne infischia.

— Verissimo: ma i ministri, credilo, ci tengono all’Eccellenza. Fa’ a modo mio: diamogli dell’Eccellenza!

— Dunque scrivi Eccellenza! Posso andare avanti?