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450 giuseppe peano

La ragione del trionfo effimero del Volapük fu che rispondeva ad un bisogno universalmente sentito. La causa della sua scomparsa si è che questa lingua descrisse nel periodo di 10 anni tutta la trajettoria, che non ha ancora percorsa la lingua latina nel periodo storico di oltre 2000 anni. Il Volapük conteneva numerose convenzioni, non aventi altra ragione di essere, che la volontà del suo autore. I seguaci di questa lingua, quando cominciarono ad usarla, e renderla viva, proposero chi una semplificazione, chi un’altra. Così l’unità sua si scisse, come il latino si scisse dando luogo alle lingue neolatine.

Lascierò in disparte ogni altro progetto analogo. Ora sonvi due correnti di idee, a proposito della lingua internazionale; chi parte dal latino, e lo semplifica; chi parte dall’insieme dei vocaboli che già sono internazionali.

L’idea di assumere come lingua internazionale il latino semplice o semplificato, già antica, è oggi sostenuta da linguisti di fama ben nota. Citerò Michele Bréal, l’autore del Dizionario etimologico latino1, e Paul Regnaud, professore di Sanscrito e Grammatica comparata all’Università di Lione. Questi propone2:

“La soppressione della declinazione e delle desinenze del genere, ove sono inutili.
“Conjugazione ridotta alle forme strettamente sufficienti.
“Sostituzione della sintassi analitica delle lingue moderne alla costruzione latina.
“Riduzione all’uniformità dei suffissi rappresentanti la stessa funzione grammaticale.
“Ammissione dei neologismi necessarii„.


L’altra corrente di fautori della lingua universale parte dal fatto che già un insieme notevole di parole sono comuni alle varie lingue europee.

Tabelle di siffatte parole, sempre più ampie, furono successivamente pubblicate, e il numero delle parole già internazionali ammonta a circa 8000, formanti un sufficiente dizionario.

L’ultimo lavoro in questo senso è l’Idiom neutral, il cui vocabolario e grammatica, compilati da una Società internazionale, dopo molti anni di lavoro, apparve nel 1902. Questo è una vasta raccolta

  1. ”Revue de Paris”, 15 juillet 1901, Sur le choix d’une langue internationale.
  2. Prefazione al già citato opuscolo di Ch. André, pag. V.