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il latino quale lingua ausiliare internazionale 457

6, cioè i simili a me, è una perifrasi del latino nos. Il multo sepulcro della linea 9 significa città, o villaggio. La successione di due nomi, quali i due primi aqua ripa, ha il valore del composto tedesco Flussufer. Altre regole permettono di sottintendere ciò che noi esprimiamo con particelle. Rimettendole a posto, si ha:

«Duo anser, qui es in ripa de aqua, liga se simul cum testudo ut amico (ossia liga amicitia).
Post tempore (aliquo), aqua de palude sicca et desine. Duo anser consule inter se, et dic:
Nunc aqua de hoc palude sicca et desine. Amico accipe certe magno dolore.
Post (hoc) consilio, (duo anser) loque (ad) testudo, et dic:
Aqua de hoc palude sicca et desine. Ad te nullo modo es ad live (inglese: is to life, ovvero ut te vive).
Te potes rostra (inglese you can peack, cioè prendere col becco) uno baculo. Nos rostra singulo caput (de baculo).
Et nos prende te, et pone te in loco de magno aqua.
In tempore, in quo te rostra baculo, cave, non potes loque.
Tunc statim agmen de rostrante supera urbe.
Puerulo vide illo omne, et clama: Anser rostrante porta testudo! Anser rostrante porta testudo!
Testudo statim, in collera, ai: Hoc re tange te?
Statim perde baculo, cade ad terra, et more».


Questo testo è ora intellegibile a chiunque conosca anche superficialmente il latino; chi possiede la grammatica latina, può mettere fra le parole latine le flessioni mancanti, senza alcuna ambiguità. Esso è una specie di latino senza flessioni.