Pagina:Dodici monologhi di Gandolin.djvu/42

36 la macchina per volare

Stamane, sono andato dal banchiere Miranda e gli ho detto:

— Sa chi sono io? Io sono l’ingegnere Palamidoni; lei metta centomila lire a mia disposizione e io dentro l’anno le faccio guadagnare tanti milioni, che Rothschild a suo confronto diventa un mendicante, uno straccione, un nullatenente.

Il banchiere Miranda deve essere un uomo furbo assai, un uomo che ha il colpo d’occhio degli affari, perchè mi ha risposto subito:

— Metto a sua disposizione tutto quello che vuole, ma non in questo momento perchè ho molto da fare: ripassi tra un paio di mesi.

— Ma si figuri, questo è un affare che non ammette ritardi; ogni settimana che passa sono dieci milioni buttati via.

— Quando è così — mi ha detto — lei m’aspetti alle 6 precise in piazza Grande; se non mi vede, sarà per un altro giorno.

Ora io lo aspetto ancora dieci minuti e poi vado a Londra, e se non vado a Londra vado a Pietroburgo, e se non vado a Pietroburgo vado in America;