Pagina:Dodici monologhi di Gandolin.djvu/36

30 la mano dell’uomo

dell’amico) che chiude sempre il discorso: eccola. Dunque sta bene e ciao!

V’è anche la stretta di mano detta al giuoco della morra! Risoluta, franca, cordiale, mah, corbezzoli! qualche volta guaribile, salvo complicazioni, in cinque giorni, è così (finge afferrar la mano, e dà cinque o sei strappi vigorosi col pugno chiuso, come se giocasse alla morra), dunque ciao.... e siamo intesi?

Appartengono alla terza categoria le strette di mano più lunghe, più complicate. Specialmente quelle combinate a quattro mani, come sarebbe a dire la stretta di mano a soffietto, che viene (prima con la destra in alto, poi con la sinistra in basso, sembra afferrar le due mani dell’amico, agitandole con moto regolare, appunto come si usa col soffietto) impiegata per gl’inviti calorosi: Badi che quando torna a Firenze lo aspettiamo a casa.... Ma che locanda! a casa.... a casa mia...!

Ha con la precedente molta affinità, è vero, ma è più confidenziale, la stretta di mano a trapano detta pure a organino di Barberia: Tu vieni incognito.... e fai le tue scappatelle.... eh! cattivo soggetto.