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cosa della scuola aritmetica ed analitica firentina, io non intendo tessere il catalogo de’ professori e maestri suoi, ma semplicemente di accennare i nomi de’ principali di loro, di che sia rimasta memoria. E una sommaria menzione ne trovo in un tratto d’un Codice della I. R. Biblioteca Palatina riferito dal Princ. Boncompagni; ove si legge: «... E acciò che intenda gli Autori, e quali io chiamo da essere riputati; sono Euclide, Boezio, Jordano; e de’ nostri toscani, Lionardo pisano, Massolo da Perugia, frate Lionardo da Pistoja, Maestro Pagolo le cui ossa sono in Santa Trinita, Maestro Antonio Mazinghi, Maestro Giovanni, e in alcune cose Maestro Luca, non lasciando Maestro Grazia frate dell’ordine di Santo Agostino»1.

Massolo da Perugia, dall’antico autore di un Trattato di pratica di Geometria, è detto uomo assai esperto in queste scienze2. E ciò soltanto posso dire intorno a lui: perchè nessun’altra notizia ne ho, e nè tampoco



metica il loro stile, anche dopo che se ne era fatta generale la pratica: e forse di poi non altro intesero più se non di significare ch’essi applicavano alla moneta, a’ pesi ed alle misure fiorentine le regole e gli esempj che altrove erano applicati dagli aritmetici alla moneta, alle misure sed ai pesi de’ varj luoghi. Così Filippo Calandri dichiara di procedere con exempli di monete, pesi et misure fiorentine, dopo che nella dedicatoria a Giuliano de’ Medici aveva detto di trattare l’aritmetica secondo lo stile fiorentino.

  1. Boncompagni, op. cit. pag. 275. Essendo quest’opera più estesa delle Memorie precedenti, sarò più minuto nelle citazioni, a comodo di chi volesse cercarvi i luoghi da me citati. Per amore di brevità qualunque volta nel seguito di questa trattazione delle scuole toscane apporrò citazioni di pagine, senza nessun’altra indicazione, s’intendano citate le Notizie intorno ad alcune opere di Leonardo pisano, stampate a Roma nel 1854.
  2. Pag. 342.