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animali e le piante d’ogni isola erano stretti in più vicina parentela fra di loro, benchè specificamente distinti. L’arcipelago coi suoi innumerevoli crateri e i suoi torrenti di lava era un mondo giovane e Darwin si credette testimonio della creazione. Quegli esseri vivi erano i figli dell’America e da isola ad isola erano discesi gli uni dagli altri, modificandosi nel corso delle generazioni. Unità d’origine e di tipo, varietà permanente per separazioni e distanze.

Raccogliendo animali e piante nel vasto continente americano, dal Canadà fino alla Patagonia, il Darwin trovava che indipendentemente dai salti smisurati del cosmo, sulle alte vette delle Cordigliere e nelle profonde valli, le piante e gli animali rassomigliavano assai più fra di essi che non quelli di una sola latitudine nelle varie parti del mondo, dove l’eguale clima e spesso l’eguale terreno avrebbero potuto dare vincoli più stretti di parentela agli esseri vivi. Se sopra un’area così smisurata tutti gli esseri vivi avevano una fisonomia americana, se le forme del Brasile rassomigliavano meglio a quelle del Canadà che a quelle tropicali dell’Asia e dell’Africa, era pure naturale il pensare che in America tutti gli esseri vivi dovessero avere una culla sola, un’origine comune. Ma Darwin andò più innanzi ancora. Confrontando le specie viventi in un paese coi fossili che il paleontologo va scoprendo ogni giorno nelle viscere della terra, trovò fra i vivi e gli estinti una discendenza legittima, una stretta parentela, cosicchè anche i fossili rassomigliano più ai vivi di uno stesso paese che ai fossili di un’altra terra posta sotto lo stesso clima. Così i Gliptodon,