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di carlo darwin 15

scienza! E un uomo così modesto, così malaticcio, da aver passato più che mezza la vita fra il letto e il lettuccio, morendo fa piangere tutto il mondo civile. Questo non fanno che i pochi, che gli eletti, che col loro nome segnano un’èra nuova nella storia della scienza; questa gloria non hanno che i riformatori, che guidano il nostro pensiero per nuove vie, aprendo orizzonti nuovi, mutando indirizzo alla scienza che indovina, alla scienza che osserva, alla scienza che applica.

Carlo Darwin appartiene a questa schiera; egli è il fondatore d’una nuova dinastia nel mondo delle idee, là dove i posti non si guadagnano per eredità, ma per diritti ancora ignoti alla nostra ignoranza. Sì, egli è il primo, è l’unico creatore dell’evoluzionismo; primo malgrado i tanti precursori che gli furono dati dai casuisti della storia; primo malgrado Empedocle, Lucrezio e Giordano Bruno; primo malgrado Lamarck e Geoffroy Saint-Hilaire, primo malgrado Treviranus e Goethe. Se Carlo Darwin ebbe un predecessore, non fu altro che la famiglia umana, nel cui cervello si agitano, oscure e misteriore, quelle gemmule germinative, che con lento lavorìo si plasmano e si fecondano per darci quel miracolo di potenze trasformatrici e di altezze estetiche, che si chiama un grande uomo. Anche Colombo ebbe i suoi precursori; li ebbe il Cristo, li ebbe Galileo: abbiamo tutti un padre e una madre non solo nella famiglia di casa, ma anche in quell’altra grande e maggiore famiglia, che è il tesoro accumulato dal pensiero di tutti. L’invidia umana, le piccinerie del volgo, con lente casuistica e meticolosa cer-