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distanza di due tiri di schioppo da noi, senz’altri preamboli, ne accerchiarono, stando sempre a cavallo, e per due volte ci guardarono in atto di prendere le loro misure. Finalmente andarono tutti a mettersi di piè fermo su la strada donde noi dovevamo passare. Veduto noi ciò, ci schierammo in linea davanti ai nostri cammelli, piccola linea, perchè eravamo sedici uomini in tutto. Fermatoci in tal posizione, incaricammo quell’uom di Siberia, quel servo del giovine principe, di andare a scandagliare chi costoro fossero: provvedimento soprattutto desiderata dal suo padrone, in cui non era poca la paura che fosse stato spedito dalla Siberia un corpo di soldatesca per inseguirlo. Questo nostro esploratore, spiegata bandiera pacifica, s’accostò ad essi di più, e fece di venire a parlamento con loro. Ma ebbe un bell’adoperare tutte le lingue, o piuttosto ogni dialetto di lingua di quelle contrade, era tutt’uno. Non so se si facesse intendere; so certo, che non capì una parola di quanto coloro dicevano, e so ancora, che dopo molti segni fattigli, perchè si ritirasse se non volea vedersela brutta, il nostro messo tornò addietro informato delle cose com’era prima d’andar a fare la sua scoperta. Unicamente