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ed io non ho nè pecunia per arrivare sin là, nè pecunia per mantenermici quando ci sono.

— Questo è quello che c’immaginavamo, io soggiunsi, e per ciò abbiamo pensato di darvi un attestato della nostra gratitudine pei servigi che ne avete fatti ed anche della soddisfazione che proviamo nell’avervi con noi.»

Qui gli raccontai qual somma gli avessimo assegnata, affinchè la potesse mettere in traffico, come avremmo fatto noi co’ nostri danari.

— «Quanto, continuai, alle spese del viaggio, se acconsentite di venire con noi, vi metteremo franco di esse, salvo il caso di morte o disgrazie imprevedute, in Moscovia o in Inghilterra. Voi dovrete pensare unicamente a pagare il trasporto delle mercanzie che acquisterete.

— Con le signorie loro, il pover uomo esclamò, vengo in capo al mondo!» e si vedea proprio che gongolava dalla gioia.

Ci allestimmo dunque pel nostro viaggio. Ma accadde a noi quanto s’avverò per gli altri mercanti della carovana. Avevamo tutti tante cose da disporre, che invece di cinque settimane, ci vollero quattro mesi e alcuni giorni prima che tutti i nostri affari fossero in punto.

In questo intervallo, il mio socio e il vecchio pilota tornarono a Quinchang per esitare alcune mercanzie, che avevamo depositate in quel magazzino. Io, in compagnia di un negoziante Chinese, di cui aveva fatto conoscenza a Nang-King, e venuto per affari propri a Pekino, tornai a Nang-King, ove comprai novanta pezze di fino damasco, alcuni tessuti d’oro, che potei far giugnere a Pekino, quando appunto vi arrivava il mio socio reduce da Quinchang. Oltre a ciò, comprammo dugento pezze di drappo di seta di varie qualità, una grande partita di seta cruda ed altre merci, che unite a quelle portate di fuori, formavano un carico equivalente al valore di circa tremilacinquecento sterlini. Queste mercanzie, e di più una provvigione di tè, di tela di bambagia, e di noci moscate e di garofani per un carico di tre cammelli, ci costrinsero ad allestire diciotto di queste bestie, non comprese quelle che dovevano servire al nostro trasporto. Aggiunti due o tre cavalli da cavalcare, due che ci portavano dietro le vettovaglie, gli animali che impiegammo furono ventisei tra cammelli e cavalli.