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considerabil valore, ed una somma buona di danaro; perchè mio nipote (ed ecco l’importante differenza tra il caso mio e quello di un povero galantuomo abbandonato da corsari sopra una costa) mi somministrò mille quadruple, oltre ad una vistosa credenziale pei casi che mi potessero intravvenire, e affinchè non mi trovassi mai a nessuna sorta di strettezza.

Feci subito un traffico vantaggioso di questi miei capitali e, com’io mi era proposto da principio, li convertii in bellissimi diamanti, che erano il genere di ricchezza più accomodato al caso mio, perchè poteva sempre portare i miei averi con me.

Dopo tal lunga dimora e dopo molte proposte fattemi pel ritorno in Inghilterra, nessuna delle quali per altro mi andava a versi, venne una mattina a trovarmi il negoziante inglese mio compagno d’ospizio, col quale io avea stretto più intima conoscenza.

— «Compatriotta, ho da comunicarvi un disegno che come quadra a me, dee, se non m’inganno, quadrare anche a voi, quando lo avrete ponderato ben bene. Noi siamo situati qui, voi per accidente, io per mia scelta, in una parte di mondo sterminatamente lontana dalla nostra patria comune; è per altro questo un paese ove,