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— «Se siamo a questo caso possiamo fargli sicurtà che non è troppo tardi. Nostro Signor Gesù Cristo gli concederà la grazia del pentimento. Spiegategliela questa cosa, ve ne prego, domandategli come, se è vero che non c’è uomo sopra la terra il quale non possa essere salvato da Gesù Cristo e per cui i meriti della sua divina passione non sieno un mezzo di grazia, come, se ciò è vero, può essere mai troppo tardi a profittare della sua celeste misericordia? Domandategli se si crede tanto bravo da far peccati al di là della sfera di questa misericordia? Ditegli, ve ne prego, anche questo: che può bene venir tempo in cui la clemenza di Dio, provocata e stanca dall’ostinazione del peccatore, non voglia più ascoltarlo; ma per gli uomini non è mai troppo tardi il domandare mercede a Dio. Aggiugnete che noi, ministri e servi di questo Dio, abbiamo l’obbligo in tutti i tempi di predicare in nome di Gesù Cristo la sua misericordia a quanti si pentono di vero cuore, che dunque per pentirsi non è mai troppo tardi.»

Tradussi questi detti ad Atkins che ne sembrò assai penetrato nell’ascoltarli; pure nel momento, come se avesse voluto troncare il discorso, disse che desiderava partire per conferire d’alcune cose con sua moglie.

Quando si fu ritirato parlammo agli altri.

M’accorsi che erano tutti troppo ignoranti nelle cose di religione, com’era io quando andai a vagare pel mondo fuggendo da mio padre. Pure non vi fu alcun di loro che si mostrasse ritroso ad ascoltarci, e tutti promisero da senno che avrebbero parlato di ciò con le loro donne e fatto ogni sforzo per indurle a divenire Cristiane.

Il prete sorrise quando gli riferii quest’ultima risposta; stette un pezzetto senza dir nulla, poi dando un crollo di capo che gli era consueto, soggiunse:

— «Siam servi di Cristo, nè possiamo fare più in là d’esercitare e d’istruire: e quando gli uomini si sottomettono, ascoltano di buon grado le nostre riprensioni e promettono di uniformarsi ai nostri consigli, tutto quello che possiamo fare sta qui: nel contentarci della loro buona volontà. Per altro vi dico io che, per quante cose abbiate udite contro all’uomo che nominate Guglielmo Atkins, io lo credo il più sincero di questi nostri convertiti; io ve lo do per un vero penitente. Non dispero certo degli altri. Ma questi si mostra veramente colpito dal sentimento della sua vita passata, e non dubito