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caso di correggerli. Distribuivano ad essi il cibo ogni giorno a proporzione dei lavori, e solo in lavori abbietti gli adoperavano. In ciò la sbagliarono, tanto più che non poterono mai contare d’avere in questi servi uomini amorosi e pronti a battersi per essi come fu per me Venerdì, attaccato sempre alla mia persona quanto mai la carne può essere all’osso.

Tornando adesso agli affari domestici, essendo or tutti diventati buoni amici, perchè la comunanza del pericolo, come notai, gli avea riconciliati, cominciarono a pensar seriamente alle generali condizioni dell’intera colonia. La prima cosa offertasi alla loro considerazione fu questa: se, avendo eglino osservato che gli sbarchi de’ selvaggi accadeano soprattutto su quel lato d’isola e che in maggior distanza e in più spartata situazione vi era terreno ugualmente ed anzi a vista d’occhio più acconcio al modo loro di vivere, se fosse convenuto un traslocamento d’abitazione in altra parte ove fossero meglio assicurate non solo la personale loro salvezza, ma quella ancora degli armenti e delle biade: il che era ugualmente importante.

Ciò non ostante dopo una lunga discussione conclusero di continuare ad abitare dove erano, perchè, non dubitando eglino una volta o l’altra di non udir notizie del loro governatore (era io questo tale), si figuravano ancora che, se avessi mandato qualcuno a cercarli, lo avrei certamente addirizzato laddove stavano adesso; mentre, se le persone da me spedite avessero trovato spianato il luogo, ne avrebbero concluso che fossero stati tutti uccisi, andati in fumo; nella quale supposizione sarebbe anche andato in fumo ogni soccorso che si potesse sperare da quella sgraziata colonia.

Solamente rispetto ai campi da lavoro e ai chiusi degli armenti convennero su le prime di trasportarli affatto nella valle ov’era la mia caverna, situazione adatta a ciò, e che veramente offriva terreno bastante per l’una e l’altra delle due cose. Nondimeno, dopo una seconda riflessione, cambiarono in parte anche questo divisamento col deliberare di mandare unicamente una porzione di greggia nell’indicata valle e di fare in questa una parte soltanto de’ loro piantamenti e semine. Così, dicevano essi, se una porzione fosse stata distrutta, ne sarebbe stata salva un’altra porzione. Ebbero per loro fortuna un altro accorgimento, quello cioè di tener sempre nascosto ai tre selvaggi, fatti recentemente prigionieri, che aveano posta questa nuova