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sembrava arrischiare di allontanarsi troppo nè dalla spiaggia nè gli uni dagli altri, si posero a sedere sotto un albero per prendere in nuova considerazione le cose. Se avessero stimato bene di condursi a quell’ombra per dormire, come avea fatto la prima banda, ci avrebbero reso un bel servigio, ma troppo erano pieni di paura per avventurarsi a dormire, ancorchè finora non sapessero qual fosse il pericolo che dovevano temere.

Il capitano mi fece una proposta molto giudiziosa. Gli sembrava cosa assai probabile che costoro avrebbero tornato a sparare i loro moschetti per veder pure di farsi udire dai compagni. Egli consigliava dunque di esser pronti, se accadea questa scarica generale, a fare una sortita d’assalto sovr'essi. Presi così alla sprovvista si sarebbero certamente arresi, ed avremmo per parte nostra evitato ogni spargimento di sangue. Mi piacque la proposta, semprechè per altro ci fossimo trovati in vicinanza bastante per poterli assalire prima che tornassero a caricare i loro moschetti. Ma il caso preveduto dal capitano non s’avverò, e noi rimanemmo lungo tempo ancora senza sapere che cosa risolvere.

Finalmente dissi agli amici ch’io non credeva ci fosse nulla da fare sino alla notte; e che, se in quell’ora non fossero tornati alla scialuppa, avremmo forse potuto trovar modo di metterci tra loro e la spiaggia, e inventare chi sa? qualche astuzia, per far sì che i tre della scialuppa ci venissero anch’essi.