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robinson crusoe 257

a bollire una parte di quella carne, che mi diede, per dir vero, un brodo squisito. Dopo aver cominciato a mangiar io un poco di questo lesso o stufato che fosse, ne diedi al mio galantuomo, che lo gradì e gustò grandemente. Sol gli parve una stravaganza il vedermi salarlo prima d’accostarmelo alla bocca; e per farmi comprendere che il sale non era cosa buona da mangiare se ne mise un pochino in bocca, poi si diede a sputare e a far tutti i moti che derivano dalla nausea; e terminò la sua azione mimica risciaquandosi le fauci con acqua fresca. Dal canto mio feci la mia azione mimica per provargli il contrario, perché mi posi in bocca un pezzetto di carne non salala, e sputai anch’io e risputai e ripetei l’altre sue smorfie; ma non ci fu verso di farlo venir dalla mia, se non dopo molto tempo, e sempre con gran parsimonia.

Dopo avergli fatto gustare il lesso ed il brodo volli il dì appresso regalarlo di un arrosto di capretto, al qual fine ne attaccai un quarto ad una funicella sospesa sul focolare, come ho veduto fare al popolo presso diverse nazioni europee, piantando due pali in piedi, uno a ciascun lato del fuoco ed uno per traverso appoggiato su la cima di essi. Dal trave orizzontale pendea la carne che si facea volgere per tutti i versi: ingegno che Venerdì ammirò assaissimo. Ma ben più