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nè di rasoi nè di forbici, la teneva affatto corta, salvo quella del mio labbro superiore da me acconciata a foggia d’un ampio paio di baffi turcheschi, come almeno gli ho veduti portare da alcuni Turchi a Salè, perchè i Mori a differenza dei primi non li portavano. Di questi miei baffi o mustacchi non dirò che fossero abbastanza lunghi per attaccarli al mio cappello, ma erano di una lunghezza e di una forma sì bastantemente mostruosa, che in Inghilterra avrebbero fatto paura.

Ma tutto ciò e detto per un presso a poco; perchè quanto alla mia figura ho avuto sì poche occasioni di contemplarla, che non ho potuto dedurne nozioni di molta importanza; di questa pertanto non si parli più, e limitiamoci a dire che tale era il mio aspetto quando impresi il mio nuovo viaggio che durò cinque o sei giorni all’incirca. Camminai da prima lungo la riva dirigendomi al luogo ove la prima volta misi all’áncora la mia piroga per aggrapparmi agli scogli. Non avendo questa volta la piroga che mi desse fastidio, presi per terra una via più corta, per giungere all’altura ov’era salito dianzi. Di lì