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dell’isola, vale a dire al lato opposto a quello donde io aveva cominciata la mia navigazione.

Poichè ebbi fatto poco più d’una lega col favore di questo risucchio, esso divenne un’acqua morta che non potea più imprimere forza al mio legno. Nondimeno, trovandomi tra due correnti, quella di mezzogiorno che m’avea trascinato, e quella di tramontana che giaceva ad una lega circa dall’altra banda, trovai almeno fra esse un’acqua tranquilla e che non m’opponea resistenza; onde favorendomi tuttavia il vento, potei co’ remi governare direttamente verso l’isola, benchè non facendo tanto cammino come per lo innanzi.

Alle quattro circa della sera men lontano d’una lega da terra, mi vidi innanzi la punta sporgente della catena di scogli che m’avea tratto in sì mal rischio, e che battuta dalla corrente diretta a mezzogiorno formava di rimbalzo un risucchio a tramontana. Lo scopersi assai gagliardo, ma non in tal direzione che potesse condurmi a ponente, ove mi bisognava prendere il mio cammino, perchè si volgeva quasi affatto a settentrione. Nondimeno, protetto da una brezza favorevole vi entrai torcendomi al nord-west (maestro), e dopo un’ora in circa mi trovai vicino quasi un miglio alla spiaggia, ove placidissima essendo l’acqua, presto sbarcai.

Posto piede a terra, mi gettai ginocchione ringraziando Dio per avermi salvato; e qui feci fermo proposito di abbandonare ogni idea di liberazione che dovesse derivarmi dalla mia piroga. Ristoratomi indi con alcuna delle provvigioni trasportate meco, riparai la mia navicella presso la spiaggia in un piccolo seno che io aveva scoperto sotto alcuni alberi, poi mi vi coricai entro per dormire; chè io non ne poteva più dalla fatica e dai travagli di tale navigazione.

Il mio grande imbarazzo stava ora su la via donde ricondurre a casa la mia navicella. Per quella da cui era venuto aveva corsi troppi pericoli, e sapeva troppo la natura dei casi che vi s’incontravano per cimentarmi nuovamente; qual fosse la via diversa da prendere dall’altra parte, cioè da ponente, io non lo sapeva, nè d’altronde aveva voglia di cercar nuove avventure. Sol la mattina presi la risoluzione di costeggiare la spiaggia, per vedere se vi fosse una baia per lasciare ivi in sicuro la mia grande fregata, per venirla poi a ripigliare quando me ne fosse occorso il bisogno. Dopo aver costeggiato per tre miglia all’incirca, mi trovai ad un bel braccio di mare della lunghezza a un dipresso d’un miglio, che si assottigliava al punto