Pagina:Annali del principato ecclesiastico di Trento dal 1022 al 1540.djvu/443


— 426 —

ramento1. Rinnovate, assieme al Capitolo, le compattate con Massimiliano I, quale Conte del Tirolo, e promesso di separare e restituire il denaro di ragione di Cesare, che il defunto vescovo Giorgio doveva avere presso di sè, Bernardo Clesio entrò nel possesso del Principato con magnifica pompa2. Il giorno susseguente al possesso fu consecrato vescovo solennemente, e dall’imperatore Massimiliano gli venne accordata la investitura dei regali3.

Nel 1515 il vescovo Bernardo confermò il privilegio dato dal Magistrato consolare di Trento, come a benemerito della letteraria repubblica e a precettore pubblico nella città, a Giano Pirro Pincio mantovano, che diede alle stampe le vite dei duchi e vescovi di Trento, e fu celebre panegirista di Bernardo Clesio. Li 12 marzo dello stesso anno, Bernardo rinnovò la feudale investitura del Marchesato di Castellaro a Francesco marchese di Mantova, ricevente col mezzo d’un suo procuratore, contro il solito reversale4. Li 16 di maggio fu pubblicato dagli arbitri comuni il laudo risguardante le collette straordinarie, l’imposizione delle quali veniva impugnata dalle comunità di Meano, di Albiano e di Civezzano contro le comunità di Vigolo, di Vattaro, di Bosentino e consorti5. Il 1.° settembre, Bernardo spedì all’abbadessa di S. Chiara di Merano

  1. Miscellanea Alberti, T. VI, fol. 232.
  2. Miscell. Alb., T. IV, fol. 39. Innoc. a Prato, Lib. XII, p. 217.
  3. Miscell. Alberti, T. III, fol. 225.
  4. Miscell. Alberti, T. III, fol. 159.
  5. Miscell. Alberti, T. V, fol. 160.