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in altri questo ancora farò; ma quello che io voglio e che ogni cittadino deve volere è la salute della patria e questa sta nella Unione. Io la manterrò».

Ma i proprietari di schiavi intendevano appunto separarsi dalla Unione per mantenere incontrastabilmente la schiavitù. Essi volevano la fine degli Stati Uniti.

Lincoln venne al momento opportuno.



La questione della schiavitù era, ormai, matura e bisognava fosse risoluta secondo che giustizia voleva.

Fino dal 1831 Lloyd Garrison aveva posto il problema della abolizione dinanzi agli Stati del Nord.

È vero però che egli era stato ferocemente deriso, che le sue parole e la sua propaganda erano state respinte dalla grande maggioranza del Congresso, composto di uomini eletti dai sudisti e perciò appartenenti al partito democratico, fautore e sostenitore della schiavitù. Ma egli non aveva seminato invano.

Non foss’altro egli aveva fatto notare come, in seguito a continue modificazioni, la famosa Missouri compromise era stata praticamente annullata e ne veniva di conseguenza che la volontà e la legge dei fondatori della Repubblica, determinati ad abolire la schiavitù, era stata violata.

Infatti la Missouri compromise, votata nel 1820, e proposta dal deputato Giacomo Tallemadge, stabiliva che da quell’anno stesso in poi, non sarebbero